Nessuno ce ne vorrà se ammettiamo di non aver capito granchè nell’atteggiamento di Sergio Pirozzi in consiglio regionale.
Prima il dimissionario sindaco di Amatrice mette a disposizione addirittura un notaio che raccolga le dimissioni di tutti i consiglieri di minoranza: avendo quest’ultima due consiglieri in più rispetto alla maggioranza che sostiene Nicola Zingaretti, quelle dimissioni avrebbero costretto il presidente a rinunciare all’incarico con il conseguente ritorno alle urne. Il tentativo di Pirozzi, non ha raccolto adesioni ed è fallito.
Successivamente, mentre il M5S si avvicinava alle posizioni del presidente, FdI ha presentato l’altro giorno una mozione di sfiducia che non è stata però sottoscritta dagli altri esponenti del centrodestra (e men che mai dai pentastelati).
Arriviamo all’altro giorno quando in consiglio vengono moltiplicate (quasi per miracolo) le commissioni il cui numero passa da 8 a 12: la decisione è stata presa nella conferenza dei capigruppo con i voti favorevoli del centrosinistra, dei Cinque Stelle e di Pirozzi. Per quest’ultimo è pronta la presidenza della commissione che si occuperà di sisma ed i maligni sostengono che l’ex Primo Cittadino amatriciano fa oramai parte integrante della maggioranza del presidente Zingaretti.
G.P.