L’evento da cui questa ricorrenza nasce sembra sia accaduto nel 1908 quando 129 operaie dell’industria tessile Cotton di New York, in sciopero per protestare contro le disumane condizioni di lavoro alle quali erano sottoposte, morirono arse dalle fiamme di un incendio doloso appiccato dopo che il proprietario dello stabilimento ebbe fatto chiudere tutte le uscite della fabbrica, intrappolando le scioperanti dentro la struttura.
A questa leggenda però si affianca la storia, quella firmata nel 1909 in America, quando il Partito Socialista Americano istituì “La Giornata Internazionale della Donna” in favore del diritto delle donne al voto. Altra importante data è quella del 1917, quando l’8 marzo del corrente anno le donne di San Pietroburgo scesero in piazza per chiedere la fine della guerra dando vita alla cosiddetta “Rivoluzione russa di febbraio”.
In Italia la Festa della Donna si celebra dal 1922, quando ebbe inizio sempre con uno spirito politico e di rivendicazione sociale. La ricorrenza prese ancora più vigore ed ossigeno nel 1945 quando l’”Unione Donne in Italia”, formata dalle donne del: Pci, Psi, Partito d’Azione, Sinistra Cristiana e Democrazia del Lavoro, celebrò la Giornata nelle zone italiane già liberate dal fascismo.
Tra leggenda e storia la giornata dell’8 marzo è stata presa come simbolo della rivendicazione dei diritti delle donne ed oggi questa data, che ripetiamo deve essere soprattutto di riflessione, assume un valore ancora più profondo per combattere le tante troppe violenze che ogni giorno migliaia di donne subiscono da mariti, fidanzati, ex fidanzati, stalker e finti spasimanti. Violenze fisiche, ma anche verbali. Attacchi morali che possono uccidere.
Poi c’è lo stalking, argomento purtroppo ormai di attualità, con condotte persecutorie ripetute da parte dell’uomo, con minacce e pedinamenti che stravolgono la vita della vittima generando uno stato di ansia, di paura e principalmente condotte che fanno nascere il timore per la propria incolumità. Comportamenti ignobili di chi non accetta la separazione e che spesso porta alla morte della donna.
Altra piaga è il bullismo contro quelle ragazze che secondo alcuni non rientrano negli standard di bellezza, standard frutto di preconcetti e cattiveria, che non hanno alcun fondamento. Poi ci sono le donne usate solo per la loro bellezza e nient’altro, sfruttate, martoriate e in alcune parti del mondo ridotte a robot sotto il controllo dell’uomo padrone.
Ridiamo dignità alle donne, private della loro autonomia e bellezza d’animo. Ridiamo alle donne la forza di reagire e denunciare, di riprendere in mano la propria vita per farne qualcosa di buono. Festeggiamo e pensiamo, tutti insieme.
Auguri a tutte le donne dalle redazioni di Rietinvetrina.it e Radiomondo e che questa giornata di ricordo e riflessione valga non solo per l’8 marzo, ma per tutti i restanti 364 giorni dell’anno.