Il ruolo del sommelier e il servizio in sala sono gli argomenti al centro del quarto appuntamento del progetto “Fare Formazione” promosso dall’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto e rivolto agli studenti del Centro di Formazione Professionale Alberghiero di Amatrice.
La passione ed il sorriso. Sono gli ingredienti che, insieme alla professionalità, non possono mancare nel curriculum di un ottimo maître. Gli ambasciatori del gusto Marco Reitano e Mariella Caputo hanno incontrato gli studenti del Centro di Formazione Professionale Alberghiero di Amatrice nella quarta tappa del progetto “Fare Formazione”, promosso dall’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto e rivolto agli studenti del Centro di Formazione Professionale Alberghiero di Amatrice.
Marco Reitano, sommelier del ristorante tri-stellato “La Pergola” di Roma è stato nominato a inizio anno il miglior sommelier d’Italia, secondo una classifica stilata da 22 esperti del settore. Reitano ha tenuto una lezione intensiva sul ruolo del sommelier e il servizio in sala, rivolta agli studenti ospitati nella sede provvisoria del Centro, attualmente operativo a Rieti.
Con lui Mariella Caputo, sommelier e proprietaria, con il fratello Alfonso, di uno dei più importanti ristoranti del Sud Italia, la “Taverna del Capitano”, che vanta una stella Michelin a Massa Lubrense, in provincia di Napoli.
“Ho voluto trasmettere la passione del nostro lavoro – commenta Marco Reitano – Noi non facciamo altro che accogliere i clienti, al di là delle metodiche i ragazzi devono acquisire la dimestichezza del contatto con il cliente, che è una cosa fondamentale. E’ chiaro che tutta questa dimestichezza può esserci solo se di base c’è la professionalità e la formazione sul campo. Io ho iniziato così, dopo la scuola alberghiera. I ragazzi devono pensare allo sviluppo che può avere questo mestiere, pensare di poter anche diventare manager, in un lavoro molto richiesto anche in ambito internazionale. Malgrado la crisi, non c’è mancanza di lavoro. A Rieti forse è più difficile, ma nell’immediata vicinanza c’è Roma che con i suoi 7 mila ristoranti e un enorme bacino turistico, può offrire loro tanto e lanciarli nel mondo del lavoro”.
“Agli studenti – spiega Mariella Caputo – ho cercato di illustrare l’importanza della figura del cameriere, la loro scelta è di serie A, una scelta importante. L’Italia ha bisogno di ragazzi che si impegnano nel settore turistico – alberghiero, che è il nostro biglietto da visita. Per fare il cameriere serve il sorriso, nessun business plan prevede il sorriso, che è però importantissimo, perché fa vendere. Il cameriere è il manager dell’ospite e il suo modo di porsi, la sua predisposizione, fa vivere al cliente una esperienza che resta dentro. Insieme al sorriso, l’educazione e l’umiltà sono gli ingredienti che non possono mancare nel curriculum di un ottimo cameriere. Agli studenti suggerisco di viaggiare lavorando, per conoscere nuove lingue, culture e mentalità diverse. Oggi il mondo è grande e aspetta giovani come loro”.
Il prossimo incontro, con data ancora da stabilire, vedrà a Rieti lo chef Carlo Cracco. L’Istituzione Formativa della Provincia di Rieti ringrazia gli Ambasciatori del Gusto per l’impegno e la vicinanza dimostrata con l’iniziativa, destinata a crescere nei prossimi anni.
Notevole lo sforzo messo in campo per permettere a questa esperienza di diventare un progetto pilota per gli anni a venire, da ampliare verso una platea ancora più vasta.