Alla fine a pagare sono i soliti noti. Per il 2018, infatti, sono previsti forti aumenti nelle bollette dell’energia elettrica dovuti, da un lato, alle agevolazioni concesse alle aziende energivore, dall’altro dalla decisione deliberata dall’Autorità per l’energia e il gas di ripartire fra tutti gli utenti gli oneri generali non pagati dai consumatori morosi. Nella sostanza famiglie e buona parte delle piccole imprese vedranno importanti aumenti nella bolletta elettrica.
“Siamo di fronte a una situazione inverosimile che lascia incredulo chiunque sia dotato di un minimo di buon senso – dice Maurizio Aluffi Direttore di Confartigianato Imprese Rieti – Com’è possibile attivare aumenti importanti dei costi in bolletta quasi totalmente a carico delle piccole imprese e delle famiglie? Ma come, non viene detto da mesi che non ci sono aumenti della tassazione? Questi aumenti come vogliamo chiamarli se non tasse, ancorché indirette? La verità è che, ancora una volta, viene chiesto ai più deboli di sostenere costi aggiuntivi per favorire le aziende energivore e chi non paga le bollette. Insomma tutti dichiarano di volere essere al fianco delle piccole imprese e delle famiglie ma nei fatti le decisioni confermano una linea vessatoria nei loro confronti”.
Tramite il Consorzio CAEM Confartigianato ha analizzato a campione la situazione di 13 piccole aziende, con forniture in media tensione e consumi inferiori al milione di kWh/anno, per capire l’incidenza degli oneri di sistema a seguito della recente riforma. Abbiamo riscontrato in tutte aumenti che variano da 1.288 euro a 6.518 euro, ovviamente legati ai consumi e alle ore lavoro. L’aumento degli oneri generali rispetto al 2017, sarà mediamente del 27,4%; con un aumento medio delle bollette del 8,9%. Stessa cosa è stata fatta su un campione di 30 aziende con fornitura in bassa tensione: per 17 gli oneri aumentano con percentuali importanti (in un caso del 67%), in 12 casi i costi diminuiscono (nel caso migliore del 10,5%) e in un solo caso rimangono invariati rispetto al 2017.
“É del tutto evidente che qualcosa non ha funzionato, anche perché i maggior oneri sono a carico di quelle aziende che “sfruttano” poco la potenza elettrica impegnata – aggiunge Pietro Micangeli, Presidente di Confartigianato Impianti Elettrici Rieti – Ricordo che come Confartigianato abbiamo già presentato un ricorso al TAR nel febbraio 2014 per annullare i provvedimenti dell’Autorità che andavano ad alleggerire gli oneri generali di sistema alle imprese energivore appesantendo le bollette elettriche delle piccole imprese e delle famiglie. Nonostante ciò, ancora una volta, la scelta è quella di favorire le aziende energivore che avranno circa 1,7 miliardi di euro da dividere fra loro, ma pagati dagli altri utenti”.
Poi c’è la decisione di fare pagare a tutti gli oneri generali di sistema non pagati dai morosi. Praticamente l’Autorità sta definendo il recupero di circa 200 milioni di euro “scaricando” i costi su chi è in regola con i pagamenti.
“Una cosa che ha dell’incredibile: la pretesa è quella che siano i soggetti in regola con i pagamenti a sostenere i costi degli oneri generali di sistema per chi non li ha pagati. Praticamente è come dire agli utenti in generale che se non pagano non c’è problema, tanto ci sarà qualcun altro che pagherà le bollette per loro – prosegue Maurizio Aluffi – Come si fa a non capire che questa disposizione crea una enorme frattura fra cittadini e Stato? E dove sta scritto nel contratto con il fornitore che si devono pagare le morosità degli altri? Questa imposizione è grave e per nulla rispettosa dei cittadini, imprenditori o famiglie che siano, oltre a favorire il rischio di “emulazione”. Una cosa che non dovrebbe neppure essere pensata e che invece è già stata decisa a danno di tutti noi. Ovviamente come Confartigianato stiamo facendo pressioni affinché venga annullata questa disposizione ingiusta”.