CGIL, CISL, UIL: NO ALL'ABOLIZIONE DELLA PROVINCIA DI RIETI

Pietrantoni, Pescetelli, Paolucci

“Diciamo no all’abolizione della Provincia di Rieti chiedendoci se forse, non sarebbe il caso, nel Lazio, di indirizzare i tagli altrove.

Bisognerebbe ad esempio, evitare una discussione solo sui tagli ed invece, nell’ottica dell’istituzione di Roma capitale e della cosiddetta Area Metropolitana, di cui si parla sempre con più insistenza, individuare un progetto più adeguato e meno discriminatorio per i territori limitrofi e già oggi più penalizzati.

Dunque una operazione più equa, garantirebbe un notevole risparmio economico e nel contempo, permetterebbe di rafforzare le Province, in particolare quelle necessarie per la sopravvivenza dei territori che le stesse governano.
Appare evidente, visto il limite minimo di 300 mila abitanti inserito nella norma contenuta nella bozza della manovra all’esame del Consiglio dei Ministri, che nel Lazio, le Province soppresse saranno Rieti e Viterbo. La norma, se attuata, potrebbe costringere le due Province a confluire l’una all’interno dell’altra, prospettando una fusione di dubbia utilità. Ci chiediamo infatti che senso avrebbe l’accorpamento tra i due Enti, quali sarebbero i benefici, mentre le conseguenze che ne scaturirebbero sono già evidenti a tutti.

Siamo convinti che nel Lazio, le scelte oggi al vaglio del Governo, debbano essere subordinate alla definizione dell’Area Metropolitana e Roma capitale. Scelte di diversa natura apparirebbero intrise di pressapochismo. Concepite in assenza di un programma serio. In assenza di una razionalizzazione in grado incidere realmente sui costi della politica e sui privilegi della Casta, con gravi danni subiti dai cittadini.

Viceversa, troviamo interessante la razionalizzazione dei piccoli Comuni.
Dare efficienza e semplificare,  in questo senso, è necessario. Tuttavia, anche su questa misura c’è bisogno di una discussione legata al territorio, per trovare le giuste e opportune alternative e per garantire a tutti i cittadini pari opportunità, soprattutto garanzia di servizi alle fasce deboli.
 In definitiva, è urgente promuovere localmente una discussione aperta e partecipata, possibilmente con tempi limitati, per arrivare ad un progetto unitario da affidare alle nostre rappresentanze istituzionali e da sostenere con azioni di mobilitazione, se necessarie.

Al presidente Melilli, ai sindaci, al senatore Cicolani, l’onere e l’onore di mettersi alla testa del territorio di Rieti. Assolutamente necessario sarà avere dalla nostra parte la Regione Lazio e quindi, anche i consiglieri regionali, che con un’azione forte e decisa auspichiamo chiamino alla partecipazione la stessa Presidente Polverini”.