E’ stato pubblicato il 12° rapporto sulla cassa integrazione elaborato dalla Uil Servizio Politiche attive e passive del lavoro. Nel rapporto, oltre ai dati nazionali e regionali, è possibile prendere visione di quelli provinciali sulle ore autorizzate nel mese di dicembre e i dati del 2017 raffrontati con il 2016.
Il bilancio del 2017 si chiude con una media annua di 172 mila posti di lavoro salvaguardati dalla cassa integrazione, con un potenziale perdita di 112 mila posti di lavoro rispetto all’anno precedente. “La continua flessione di ore autorizzate, che si è registrata anche a dicembre scorso, fa totalizzare nel 2017 un calo del 39,3% di ore richieste rispetto al 2016 dove, sottolinea Guglielmo Loy – Segretario Confederale UIL, al netto di una cassa integrazione in deroga in estinzione, ciò che emerge maggiormente è la brusca riduzione delle ore di cassa integrazione straordinaria (- 43,2%) che nell’anno raggiungono un totale di oltre 218 milioni di ore di cui il 52,8% con causale “solidarietà”.
Il riscontro proveniente dai dati, sempre più vicini ai valori del 2008, mostra però un indicatore di persistente malessere delle aziende laddove le ore di cassa integrazione straordinaria vedono, rispetto a tale anno, un aumento del 150,3% (a fronte di una riduzione del 7,2% delle ore di cigo).
“La nostra provincia – commenta il Segretario generale della Camera sindacale territoriale, Alberto Paolucci – è l’unica in Italia dove, in percentuale, la differenza tra il 2016 e il 2017 è pari a zero. A diminuire sono state le ore di Cassa Integrazione straordinaria (-38,4 %); aumentate, invece quelle di Cassa ordinaria (1,3) e in deroga (57,7). In generale, a “casa Uil” quello che ci si domanda è se la flessione della cassa integrazione, che potrebbe essere considerato elemento positivo, coniugata però all’aumento delle domande di disoccupazione, abbia una ragion d’essere anche nella recente e stringente riforma degli ammortizzatori sociali (minore durata, maggior costo per le imprese, riduzione delle casistiche “autorizzabili”) e se, quindi si possa interpretare la riduzione della cassa integrazione solo in senso di risalita, lenta ed ancora insufficiente, del sistema economico produttivo. Ed è proprio la flessibilità di utilizzo della Cassa Integrazione, coniugata ad un forte sistema di politiche attive dedicate, la strada da perseguire nei prossimi mesi”.