Il Comune di Amatrice intende fare alcune precisazioni in merito all’incendio sviluppatosi in un’aula di servizio della scuola provvisoria Romolo Capranica lo scorso 21 dicembre e sulle sue conseguenze, ivi compresa la necessità di proroga dell’ordinanza di chiusura fino a venerdì 26 gennaio compreso.
Il 12 gennaio scorso il Comune di Amatrice scriveva all’Arpa Lazio Sezione di Rieti, alla ASL di Rieti e per conoscenza al Dirigente scolastico Pitoni per richiedere la “urgente verifica di salubrità e sicurezza igienico sanitaria dei locali interessati dall’incendio”. Solo nella giornata del 19 gennaio è pervenuta al Sindaco una comunicazione del Tecnico della Prevenzione che indicava la necessità di effettuare ulteriori controlli ed esami, alla quale il Comune rispondeva in data 20 gennaio sollecitando con urgenza, nuovamente, l’Arpa e la ASL circa la verifica di salubrità e sicurezza degli ambienti.
Nei giorni seguenti si sono accavallate informazioni contrastanti, comunicazioni ufficiali spesso in contraddizione tra loro, che hanno portato alla necessità di tenere chiusa la scuola ancora più a lungo, andando ad incidere sul diritto allo studio dei ragazzi.
Il Comune di Amatrice, che dopo il sisma si è battuto per avere subito disponibile una struttura sicura per i propri studenti e che ha indirizzato direttamente alla Scuola le energie di tante persone e associazioni desiderose di aiutare donando beni e risorse proprio alla Scuola, e che dopo l’incendio ha più volte sollecitato le analisi del caso al fine di riconsegnare la struttura alla sua funzione didattica ed educativa, ha richiesto dunque imperativamente tutta la documentazione inerente, al fine di risalire alle cause dell’innesco dell’incendio, per attribuire le responsabilità dello stesso e per l’eventuale risarcimento dell’ingente danno, fatto salvo ogni utile accertamento di tipo penale nel caso in cui si ravvisino eventuali ipotesi di reato.
“Il diritto allo studio è imprescindibile – commenta il sindaco Sergio Pirozzi -, dunque sarà cura di questo Comune andare a fondo a questa incresciosa vicenda che vede leso il diritto dei nostri giovani all’istruzione e delle famiglie alla serenità di sapere i propri figli al sicuro”.