Il 26 ottobre si è tenuta nella Sala Consiliare della Provincia di Rieti la giornata di studio “Dighe e Territorio”, proseguita il giorno successivo, 27 ottobre, con la visita tecnica alla diga del lago del Salto (della società ERG) e di Scandarello (della società ENEL).
La giornata è stata organizzata da ITCOLD, l’associazione nazionale per le grandi dighe, in collaborazione con il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e la partecipazione di ERG, ENEL Green Power, Consorzio della Bonifica Reatina, la Direzione Generale Dighe del Ministero delle Infrastrutture e trasporti, l’Associazione Idrotecnica Italiana, la società di Ricerca sul Sistema Energetico – RSE.
Hanno portato il loro contributo diversi stakeholder: l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale, l’Università di Perugia, l’associazione Legambiente, la Protezione Civile della Regione Lazio, la Regione Umbria e la Provincia di Rieti che ha ospitato l’evento.
Le politiche europee degli ultimi anni, e ancora di più dei prossimi decenni, pongono ai vari Paesi membri della UE una gestione delle risorse idriche in grado di coniugare diverse esigenze, approvvigionamento idrico, a fini potabili e irrigui e produzione di energia rinnovabile, in primis, a fronte di una disponibilità limitata e non omogenea sul territorio e in contesti caratterizzati da cambiamenti climatici che stanno mettendo a dura prova la resilienza dei territori colpiti da eventi estremi con l’alternanza sempre più frequente di precipitazioni intense e di prolungati periodi di siccità.
Questo quadro complessivo rispecchia a pieno anche la situazione dell’Italia. Nel nostro Paese le circa 500 grandi dighe (ovvero, di altezza superiore a 15 m o con un invaso superiore a 1 milione di metri cubi) con finalità idroelettriche, idropotabili ed irrigue e gli oltre a 8.000 piccoli invasi rappresentano una componente importante nella gestione delle risorse idriche, senza dimenticare il ruolo che queste opere svolgono nella mitigazione degli effetti negativi dovuti alle carenze idriche e ai dissesti idrogeologici
Tuttavia, la presenza di questi importanti sistemi infrastrutturali può comportare l’insorgere di situazioni di conflitto a livello locale. Ne consegue la necessità di individuare modalità di gestione del complesso rapporto tra “Dighe e Territorio”, affrontando e possibilmente superando i condizionamenti di carattere ideologico da parte dei vari stakeholder con l’obiettivo di trovare una mediazione tra le diverse posizioni e interessi.
L’ITCOLD, il Comitato Italiano per le Grandi Dighe (associazione che fa parte di ICOLD, la Commissione Internazionale Grandi Dighe alla quale aderiscono 100 Paesi), con l’organizzazione della Giornata di Studio che si è tenuta a Rieti il 26 e 27 ottobre 2017, ha inteso fornire un contributo sul “ruolo sostenibile delle dighe”, favorendo da una parte la consapevolezza del pubblico e l’accettazione sociale di queste importanti infrastrutture, dall’altra per raccogliere le istanze che giungono dai diversi portatori di interesse che operano nei territori.
La giornata, unitamente alle visite tecniche delle dighe di Salto (gestita dalla società ERG) e Scandarello (gestita da ENEL), ha costituito l’occasione per presentare le azioni messe in atto dai principali concessionari che operano nel territorio del Distretto Appenninico Centrale per la promozione del territorio e per raccogliere il punto di vista dei diversi stakeholder che operano sul territorio dove le dighe sono ubicate.