250 alunni dello Jucci di Rieti adottano a distanza Emi e Kristopher studenti della Tanzania

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Circa 250 alunni dello Scientifico Jucci di Rieti hanno scelto di aderire al progetto d’istituto “adozioni a distanza”, portato avanti dal Liceo da circa otto anni.

Come in una staffetta via via i ragazzi delle quinte, uscendo dalla scuola, hanno lasciato il testimone ai compagni di prima. Così facendo Emi e Kristopher, i due bambini di Hombolo in Tanzania, hanno potuto studiare, essere nutriti e vestiti. A coordinare il progetto è la professoressa Del Soldato, coadiuvata da varie altre insegnanti, che vedono come lei in questo progetto uno strumento di educazione alla cittadinanza attiva, ma soprattutto un’applicazione di quel concetto di humanitas che i ragazzi del liceo tante volte trovano spiegato sui libri e che possono così mettere in pratica.

“Homo sum, humani nihil a me alienum puto”: sono un uomo e nulla che riguardi l’uomo può essermi estraneo. Un invito quindi a vivere meno egoisticamente di quanto questo nostro modo ci insegni. Di seguito la lettera della dottoressa italiana con cui siamo in contatto, che e lavora presso il campo di Hombolo Carissimi professori e alunni del liceo Jucci, siamo giunti alla fine dell’anno scolastico e, venerdì 6 dicembre abbiamo consegnato le pagelle ai genitori e salutato tutti i nostri bambini:

Abbiamo premiato i più bravi di ogni classe per stimolare tutti a dare il meglio, però non abbiamo mandato a casa nessuno a mani vuote; tutti hanno ricevuto un quaderno in regalo. Emi e Christopher hanno terminato il quinto anno di primarie e sono stati promossi; quindi, a gennaio, inizieranno il sesto e penultimo anno. Entrambi hanno qualche problema in matematica e inglese, come vedete dalle pagelle che vi mando. Ora spero che Emi e Christopher si godano comunque le vacanze e non vengano mandati a lavorare nei campi.

Intanto qui ad Hombolo sono incominciate le piogge; speriamo che durino perché si possa avere cibo per tutti. Quest’anno, infatti, il raccolto è stato insufficiente in tutta la Tanzania; il mais e i fagioli vengono importati da altri paesi e i costi sono altissimi. Ciò nonostante non abbiamo mai fatto mancare il cibo ai nostri bambini, grazie a voi che ci sostenete sempre con tanto affetto. Grazie per tutto.

Maria Carla, Emi, Christopher