Raccontare a studenti e cittadini la storia del Paese e i valori della Costituzione per contribuire a costruire il futuro democratico dell’Italia è un dovere civico. La scomparsa dei testimoni diretti degli episodi della Resistenza e delle stragi naziste in Sabina, e in particolare dei fatti che riguardarono Poggio Mirteto e il monte Tancia dal settembre 1943 al giugno 1944, rendono urgente e necessaria la decisione di continuare anche nella provincia di Rieti il racconto e la divulgazione storica ai giovani e ai cittadini degli avvenimenti di quel periodo.
Non c’è futuro senza Memoria.
Un’urgenza necessaria confermata dalla scomparsa di tanti sopravvissuti alla Resistenza e alla Shoah, che avevano dedicato la loro vita a testimoniare nelle scuole l’indicibile orrore del nazifascismo. Con l’odio non si semina niente ci hanno insegnato decine di partigiani e di sopravvissuti alle stragi e ai campi di concentramento che ci hanno lasciato in questi ultimi anni, dopo aver dedicato la loro vita a testimoniare, soprattutto ai giovani, con la sofferenza del ricordo, l’aberrazione del nazifascismo. E’ necessario raccogliere idealmente e con coraggio “il testimone” dai sopravvissuti alla lotta di liberazione e ai campi di concentramento scomparsi e proseguire nelle scuole e nelle assemblee cittadine il loro racconto sui temi della Resistenza, della Shoah e dei valori della nostra Costituzione, nata proprio dal sangue, dalle torture e dal dolore che segnarono la storia dell’Italia dall’armistizio dell’8 settembre 1943 alla liberazione.
“Chi ascolta un superstite dell’Olocausto diventa a sua volta un testimone”, aveva detto Elie Wiesel, sopravvissuto ai lager. Lo dobbiamo a tutti quelli, donne e uomini, civili, studenti, militari e renitenti alla leva, spesso giovanissimi, che hanno sacrificato la vita per difendere e liberare il nostro paese dalle truppe nazifasciste, permettendo alle generazioni future di vivere per 80 anni nella libertà, nella democrazia e nell’affermazione dei principi costituzionali. Gli impegni del quotidiano non debbono distrarci dal Dovere della Memoria che amministratori, dirigenti scolastici e docenti hanno nei confronti dei giovani e dei cittadini.
La divulgazione della storia del nostro paese non può passare in secondo piano, ma deve tornare ad essere uno dei principali obiettivi della vita democratica. Proviamo a far sì che ogni giorno sia il Giorno della Memoria, cogliendo l’occasione con l’approssimarsi del 2 giugno, Festa della nostra Repubblica, di moltiplicare nelle scuole, presso i luoghi della Memoria e nei siti pubblici iniziative, non solo formali, di condivisione e di racconto a cittadini e studenti dei temi della storia del nostro paese, della Resistenza, della Shoah e della Costituzione. “Memoria e consapevolezza della nostra identità nazionale ci aiutano a costruire il futuro” aveva ricordato il Presidente Mattarella. Giuseppe Manzo