Il 23 maggio a Palermo oltre 70mila tra studenti, associazioni e singoli cittadini provenienti da tutta Italia e anche dalla città di Rieti, sono stati i protagonisti dell’iniziativa organizzata dalla Fondazione Falcone e dal MIUR per la commemorazione delle stragi di Capaci e via D’Amelio in cui hanno perso la vita, venticinque anni fa, i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli uomini e le donne delle loro scorte.
“La manifestazione – recita Valentino Iacobucci Presidente dell’associazione Porta d’Arce – ha avuto in Piazza Maggione di Palermo il primo grande appuntamento dove “Infioritalia”, con il contributo di maestri infioratori di Noto, Montallegro e Rieti, ha realizzato un quadro floreale con l’immagine dei due Magistrati, Falcone e Borsellino, simboli della lotta alle mafie.
I cittadini – prosegue Iacobucci – dovrebbero sentirsi chiamati alla “lotta alla mafia” anche nel proprio quotidiano, perché per quanto agghiacciante, l’abitudine a considerare mafiosi “solamente” i fatti che comportano morte, spargimento di sangue, minacce ad attività commerciali ed a persone, porta a trascurare un’altra forma di Mafia che difficilmente viene considerata come tale, quel fenomeno che affonda le radici nella storia personale di ogni cittadino.”
Ospite nella prima “Piazza della Legalità” anche la onlus Loco Motiva presente con materiali relativi ad “inFLORA” la galleria internazionale e integrata all’aperto che espone opere realizzate da persone disabili nel quartierino di S. Eusanio in Rieti.
“Presenza record – ci racconta del corteo Nunzio Virgilio Paolucci, in rappresentanza di Loco Motiva e dei ragazzi con autismo del Centro Sant’Eusanio di Rieti – con studenti, cittadini e forze dell’ordine che hanno usato gli stessi slogan e lo stesso entusiasmo per gridare ai mafiosi che Palermo e l’Italia e cosa di altri: di chi studia, di chi lavora, di chi si impegna per la legalità, di chi ha cura e rispetto dell’altro. Davvero una grande emozione, una lezione di vita e di coraggio condivisa in un unico coro, un’unica voce per dire “no” a tutte le mafie”.