La Regione Lazio ha stanziato un milione di euro per dare vita un centro di ricerca per l’agricoltura tecnologica che sorgerà a Rieti, grazie al supporto della Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA), l’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo e il Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Rieti.
Si dà avvio in questo modo a quel progetto, sul quale ha molto lavorato e sta lavorando il nostro deputato Fabio Melilli, inizialmente pensato per il Centro di ricerca Nazareno Strampelli di Rieti, dove all’inizio del Novecento furono condotte le sperimentazioni genetiche sul grano che hanno cambiato per sempre la storia dell’agricoltura mondiale, ma che purtroppo a causa degli danni provocati dal sisma del 2016 è divenuto inagibile e si è quindi deciso di ricollocarlo presso il Nucleo industriale del capoluogo reatino dove il Consorzio ha a disposizione diverse strutture da poter riconvertire.
Con il protocollo d’intesa elaborato dalla Giunta regionale del Lazio si creerà un Laboratorio dell’Innovazione della filiera olivicola-olearia (LIOO) che sarà affiancato anche dai Corsi di Laurea Triennale di Scienze della Montagna.
È evidente l’importanza di tale iniziativa per un territorio come quello reatino dove l’olivicoltura ha una grande rilevanza non solo per l’economia e che, come dimostrano le difficoltà che il settore sempre più spesso riscontra a causa dei cambiamenti climatici, ha necessità di interventi a sostegno se non addirittura di cambiamenti di paradigma che allo stato attuale solo sviluppo della cosiddetta agricoltura digitale può garantire grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie che impattando sull’intera filiera agroindustriale possono garantire maggiore resa e sostenibilità delle coltivazioni oltre alla qualità produttiva, come dimostrano anche i risultati dei metodi idroponici e acquaponici che si stanno rivelando efficaci e ideali per le piccole aziende, come testimoniato nella nostra provincia dall’esperienza della Ferrari Farm.
Il nostro obiettivo resta infatti, e questo primo passo lo dimostra, creare a Rieti un centro di ricerca nazionale dove studiare e realizzare strumenti e innovazioni che permettano ai nostri agricoltori, soprattutto i più piccoli, di essere in grado di affrontare le sfide e le criticità che il sistema agroalimentare sottopone loro non solo da punto di vista tecnologico ma anche dal punto di vista della sostenibilità e della qualità.
Fabio Refrigeri