VOTO CONTRARIO DEL CENTROSINISTRA SULLA RU486

Consiglio comunale“Il voto contrario del centrosinistra all’ordine del giorno sulla RU486 fa chiarezza: c’è chi è sempre a difesa della vita e della maternità, come noi, e chi no”. Lo dichiara Vincenzo Silvi, presidente dell’associazione culturale Area, in riferimento al no di Partito democratico e sinistra radicale all’odg presentato da Pdl e Nuova Idea durante lo scorso consiglio provinciale.

Il documento, voluto dai consiglieri di centrodestra Felice Costini e Manuel Salini, invitava a una vera attuazione di quanto previsto nella legge 194 del 1978, soprattutto in termini di informazione ed educazione nei confronti delle giovani generazioni. e poneva l’attenzione sulla problematica dell’utilizzo della pillola abortiva.

“Il valore della maternità per noi resta indiscutibile – prosegue Silvi – e l’ordine del giorno poneva l’accento su una questione che rischia di essere sottovalutata, anche a livello locale. Probabilmente il centrosinistra non è dello stesso avviso e ha riferimenti valoriali ben lontani dalla difesa della vita a ogni costo.

La scarsa informazione sulla RU486 ha portato, infatti, alla banalizzazione di un atto che non viene più percepito come un aborto. In questo contesto si inserisce, inoltre, la necessità di un dibattito sulla reale applicazione della legge 194, nata con tutt’altro spirito rispetto alla considerazione che ne hanno le forze della sinistra”.

L’odg presentato del capogruppo del Pdl, Felice Costini e dal capogruppo di Nuova Idea, Manuel Salini, ha trovato il voto favorevole di tutto il centrodestra. “Abbiamo apprezzato l’iniziativa – conclude Silvi -. Anche in un’istituzione locale si può e si deve creare un confronto su un tema che riguarda i nostri cittadini.

È necessario riportare l’attenzione anche sul ruolo dei consultori per capire come vengono applicate le previsioni di legge in materia di interruzione di gravidanza. Il rischio che si corre, con il via libera definitivo alla RU486, è che tra le giovani generazioni serpeggi l’idea che si tratti di un contraccettivo e non di un vero e proprio aborto.”.