UGL e Aragona non condividono le conclusioni del Giudice

Il comandante Enrico Aragna

“Con riferimento all’ordinanza che respinge il ricorso alla procedura d’urgenza da parte del Comandante della Polizia Municipale Enrico Aragona contro il primo provvedimento di sospensione dal servizio per 15 giorni, l’U.G.L ed il Comandante Aragona prendono atto della decisione del Giudice.
Tuttavia nel pieno rispetto dell’operato della Magistratura, non possiamo fare a meno di esprimere la totale non condivisione alla conclusioni cui il Giudice è giunto atteso che le motivazioni non tengono in debito conto, a nostro avviso, le puntualissime e dettagliate eccezioni contenute negli atti difensivi.
In particolare, risulta difficile comprendere come si possa affermare che la semplice richiesta di un periodo di ferie configuri un atto di insubordinazione effettuata allo scopo di paralizzare l’attività del comando della Municipale.
Ferie che, si ribadisce ancora una volta, sono state comunicate nel numero dall’ufficio competente e per la fruizione delle quali il Comandante ha protocollato una specifica comunicazione a tutti gli interessati.
Ed ancora non si comprende come la fruizione di un periodo di ferie da parte del Comandante Aragona avrebbe potuto costituire un problema per l’Amministrazione atteso che la Giunta con la più volte richiamata delibera n.54 aveva statuito la sua sostituzione in caso di assenza per ferie o malattia con altro dirigente amministrativo.
Ma ancora meno comprensibile risulta l’assunto per il quale il Comandante Aragona abbia fruito di un periodo di 76 giorni di ferie, atteso che al momento della contestazione su 17 giorni lavorativi dal momento dell’inizio della fruizione ne erano stati effettivamente fruiti solo 9 mentre per ben 8 giorni il dirigente aveva sospeso la fruizione proprio per non creare disservizi al Comando.
Nell’ordinanza del Giudice non c’è traccia degli oltre 400 protocolli emessi in quei giorni a firma Aragona.
Per tali motivi, convinto della legittimità della propria condotta, il Comandante Aragona ha già dato mandato ai propri legali di predisporre tutti gli atti per il ricorso avverso tale pronuncia al fine di vedere tutelata la propria dignità e professionalità”.