Tutti manifestano, ma lo tsunami dei cordoli di cemento al de Lellis non si ferma

Di proteste ce ne sono state tante, tantissime, sit-in, manifestazioni, comunicati stampa, articoli, post sui social, incontri con i sindacati… ma lo tsunami dei cordoli di cemento al parcheggio dell’ospedale de Lellis non si arresta. L’onda grigia spazza via tutto, dal rispetto nei confronti del malato al rispetto per le famiglie che vivono la malattia di un parente in prima persona.

Sì, perchè per andare a trovare un familiare o per accompagnarlo al Pronto Soccorso con urgenza, poi lo si deve lasciare da solo perchè costretti a cercare un posteggio a pagamento forzato.

E se non lo si trova?

Da alcuni giorni nuovi cordoli in cemento, che vedete in foto, sono stati installati in prossimità dei marciapiedi della già stretta via che porta al nosocomio reatino. Questo, chiaramente, per deviare tutti obbligatoriamente al parcheggio a pagamento.

Di chiacchiere ne sono state fatte molte, a profusione, di fatti pro-cittadini assai pochi, anzi, zero. E siccome le parole le porta via il vento, siamo sicuri che la situazione peggiorerà sempre di più, in uno scivolo perpetuo verso il baratro.

Lo tsunami di cemento non si arresta e chi potrebbe farlo pare proprio intenzionato a non muovere un dito. Intanto la città continua a pagare per un servizio che già paga. Paga le tasse per usufruire del servizio sanitario, in più paga il parcheggio per usufruire dello stesso servizio sanitario. Qualcosa non torna, non credete?

Speriamo che questa onda grigia non ci faccia annegare tutti!