Terremoto, la ripresa del reatino parte dai giovani e dalle produzioni tipiche

Al centro del convegno della Cia, tenuto al Consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia, il binomio scuola-agroalimentare come veicolo per la rinascita dell’area. I 100 mila euro raccolti dall’organizzazione con il kit amatriciana solidale messi a disposizione per la ricostruzione dell’Istituto Alberghiero di Amatrice.
Ripartire dalla scuola e dal buon cibo. Il domani delle aree colpite dal sisma passa attraverso la permanenza dei giovani sul territorio e la rinascita delle attività imprenditoriali che, in una zona a forte vocazione rurale come la provincia di Rieti, sono indissolubilmente legate all’agricoltura e all’enogastronomia. Per questo la Cia-Agricoltori Italiani ha voluto consegnare i 100 mila euro raccolti con il “kit amatriciana solidale”, all’indomani del terremoto, al Centro di formazione professionale alberghiero di Amatrice, per contribuire alla sua ricostruzione dopo i danni ingenti subiti a causa delle scosse.
Di questa iniziativa e dell’importanza di mantenere alta l’attenzione e il sostegno al reatino si è discusso nel convegno “Il valore dell’agricoltura… la solidarietà incontra il buon cibo”, organizzato dalla Confederazione nella sala Graziani del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Rieti. Presenti il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino; il parlamentare Adriano Zaccagnini della commissione Agricoltura della Camera; il presidente e il direttore dell’Istituzione Formativa della Provincia di Rieti, rispettivamente Licia Alonsi e Fabio Barberi; il dirigente Area decentrata Agricoltura di Rieti Amadio Lancia; il presidente della Cia di Rieti Emiliano Marini; i fratelli Serva titolari del ristorante “La Trota”; il presidente provinciale della Federazione Italiana Cuochi Elia Grillotti.
E’ necessario risollevare l’agricoltura, settore strategico per questo territorio, e insieme tutte le attività imprenditoriali: agriturismi, alberghi, ristoranti, negozi, servizi. Puntando su quelle produzioni tipiche locali che da sempre sono il simbolo e la fama del territorio reatino nel mondo: dal pecorino al guanciale al prosciutto di Amatrice certificato IGP -si è detto durante i lavori-. Solo nella zona di Amatrice si concentrano circa 400 imprese attive, di cui praticamente la metà agricole. Realtà attive che gli eventi sismici hanno devastato con perdite di milioni di euro e che rischiano di scomparire se non si creano le condizioni per restare sul posto, garantendo vivibilità e operatività. Oltre ad Amatrice e Accumoli, sono 69 le frazioni colpite dal terremoto nella provincia. Luoghi e attività che hanno bisogno del sostegno pubblico, di un progetto dedicato, così come di tutte le iniziative di solidarietà possibili.
La Cia, che ha donato anche 2 unità mobili per uso abitativo ad agricoltori rimasti senza casa nel comune di Amatrice, con la raccolta fondi del “kit” ha deciso di pensare agli studenti, ai giovani, che rappresentano le fondamenta di ogni comunità. Anche durante l’emergenza è stato assicurato il diritto allo studio e i ragazzi dell’Istituto alberghiero hanno continuato a seguire i corsi a Rieti. “Ora però bisogna lavorare per garantire un futuro a chi ne ha assoluto diritto ad Amatrice -ha detto il presidente Scanavino- e, in questo modo, concorrere a mantenere vivo il tessuto sociale ed economico della zona, evitando il rischio abbandono e spopolamento”.
La raccolta fondi “kit amatriciana solidale” è stata avviata dalla Cia in occasione del Salone del Gusto di Torino a settembre 2016 e si è conclusa a fine anno raggiungendo l’obiettivo di 100 mila euro. E’ stata promossa in collaborazione con Cittadinanzattiva, Actionaid, Libera, Earth Day Italia, Uniceb; e con il sostegno di De Rica, Fiorucci, Siciliani, Casearia De Remigis, Alcar Uno, Ortosole. Nella confezione “speciale” gli ingredienti (pecorino, pomodoro, guanciale, pasta) e la ricetta originale firmata dall’Agrichef Emidio Gentili della provincia di Rieti per cucinare a casa il piatto tipico di Amatrice aiutando, allo stesso tempo, la riattivazione delle attività a valenza economica e sociale delle aree terremotate.
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