Sviluppo del Terminillo nel rispetto dell’ambiente e della legalità

Dopo quasi un anno dall’avvio del procedimento per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del Progetto Terminillo Stazione Montana, emergono i primi atti ufficiali delle procedure che devono garantire uno sviluppo dei territori compatibilmente con la tutela dei valori ambientali, passo fondamentale per evitare che gli interventi sul territorio naturale, fatti peraltro con ingenti finanziamenti pubblici, diventino un danno e non un beneficio per ciò che trasmetteremo alle generazioni future.
Le associazioni hanno a cuore un futuro per il comprensorio del Terminillo che possa basarsi sul valore del proprio patrimonio naturale, riconosciuto e tutelato dall’Europa con un approccio concreto, sostenibile e attento; tutto ciò è ben altro dallo sviluppismo a breve termine, un modello – questo – sempre più in declino a causa della crisi economica nazionale e europea, da cui non si può affatto prescindere nella proposta di qualsiasi progetto e dei suoi contesti attuali.
Le associazioni costituiscono un fronte comune con l’obiettivo di vigilare sul rispetto della salvaguardia ambientale e della legalità, e non come si è detto finora contro il rilancio, anche economico, del Terminillo. Plaudiamo quindi l’esito ed il lavoro che sta alla base del parere della Valutazione d’Incidenza Ambientale che definisce il progetto TSM “non compatibile” con gli obiettivi di conservazione di SIC e ZPS contenuti nelle misure di conservazione stabilite dalla legge europea (Direttiva Habitat, 92/43/CEE e Direttiva Uccelli 79/409/CEE). Un parere insindacabile e non “interpretabile”, come non lo sono le norme comunitarie, la cui attuazione è vigilata dalla stessa Commissione Europea.
L’operato dei tecnici della Regione Lazio è un esempio di professionalità ed onestà che rappresenta una giusta risposta all’avvio della procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia in materia di applicazione della Valutazione d’Incidenza, la VINCA, (EU Pilot 6730/14/ENVI “diretta ad accertare se esista in Italia una prassi di sistematica violazione dell’articolo 6 della direttiva Habitat”); infrazione che, torniamo a sottolineare, comporterebbe un serio rischio di interruzione dell’erogazione di tutti i fondi comunitari per la Regione Lazio, creando un danno economico nei nostri territori.
Purtroppo, le stesse parole di plauso non possiamo esprimerle per l’Area Urbanistica e Copianificazione della Regione la quale, pur non consentendo l’impianto “Seggiovia Fontenova-Morra Grande” e le relative piste, applica con disinvoltura il dispositivo di deroga della L.R. 24/98 a tutti gli altri interventi, rinviandone alcuni a successive valutazioni per il rilascio dell’Autorizzazione paesaggistica e sbarazzandosi del vincolo imposto dal PTPR sul “rispetto della salvaguardia del patrimonio naturale”. Confidiamo pertanto che venga posta particolare attenzione al rispetto delle procedure da parte della Direzione Urbanistica, che ci auguriamo coinvolga anche l’Area Autorizzazioni Paesaggistiche e VAS, e dell’Area VIA della Regione, che è chiamata a svolgere un ruolo di garante per l’intero procedimento.
Le associazioni rimarranno vigili in attesa degli sviluppi della procedura di VIA, convinte che il futuro del Terminillo debba percorrere il cammino della valorizzazione delle proprie specifiche e uniche risorse ambientali, a beneficio di chi vi abita e vuole continuare a farlo.
Nota di: CAI Lazio, WWF Lazio, Altura Lazio, LIPU Lazio, Mountain Wilderness Italia e Lazio, Altura Lazio, European Consumers, Federtrek, Forum Salviamo il Paesaggio Rieti e Provincia, Inachis Rieti, Italia Nostra Rieti, Post Tribù, Rieti Virtuosa, Salviamo l’Orso.