Sisma – FIAMIGNANO, il paese che ha ancora molto da raccontare

Terzo appuntamento con il viaggio di Rietinvetrina.it nei paesi della provincia di Rieti dopo il sisma del 24 agosto e del 30 ottobre 2016. Oggi intervistiamo Luigi, da 25 anni residente a Fiamignano dove gestisce un minimarket nella piazza centrale. Con lui, che vive sulla sua pelle il territorio, abbiamo parlato di terremoto, ma anche di crisi economica e spopolamento di uno dei borghi più belli del Centro Italia.
“Sono tornato a Fiamignano nel 1992 – racconta Luigi – a quei tempi eravamo tanti abitanti, c’erano più di sette attività commerciali e una grande richiesta di case, sia da affittare che da acquistare. C’era la forte speranza che chi se n’era andato sarebbe tornato e con essa la certezza dei turisti che di estate popolavano il paese, soprattutto persone provenienti dalla Capitale. Oggi invece, a distanza di 25 anni non c’è più nulla, solo la paura che la situazione possa peggiorare.”
Luigi tasta con mano il termometro del paese, stando ogni giorno a contatto con le persone e avendo anche un metro di giudizio basato sulla propria attività.
“Ho un minimarket nella piazza centrale di Fiamignano, fino a poco tempo fa il via vai della gente nell’agorà garantiva una buona percentuale di persone che entravano nel mio negozio. Lo stesso valeva anche per le altre attività. Per colpa del terremoto invece il palazzo comunale è stato dichiarato inagibile e le Poste, che un tempo avevano portato la loro apertura al pubblico a tre giorni a settimana ben stabiliti, oggi aprono a singhiozzo. Non sappiamo più che orari facciano. Senza Comune e senza Poste la piazza centrale è vuota, deserta. Tutto quello che avevo risparmiato lo sto consumando per pagare le bollette e i fornitori, non si guadagna più niente, è solo tutto una spesa. Delle oltre sette attività commerciali ne sono rimaste due, il mio minimarket ed un bar.”
Quindi il terremoto, anche se lontano, ha causato danni strutturali anche a Fiamignano dove, oltre al palazzo comunale (nella foto sopra), sono inagibili anche alcune abitazioni di privati. A questo va aggiunta la paura di chi preferisce evitare di tornare a Fiamignano soprattutto dopo la violenta scossa del 30 ottobre 2016, avvertita nitidamente anche nel Cicolano. Il bar del quale parla il signor Luigi è lo stesso che la settimana scorsa ha subito un furto, che vi abbiamo raccontato con un articolo (LEGGI).
“Il palazzo comunale è stato trasferito in periferia, la richiesta di case da affittare o comprare è sotto zero – prosegue Luigi. Il numero di abitanti è sceso notevolmente rispetto a quello di venticinque anni or sono. Se continuiamo così dove andremo a finire? Non solo la crisi economica, ora ci mancava anche il sisma a portarci guai. Le nascite a Fiamignano sono molto rare. Ci sono tanti anziani, di bimbi ne nascono uno ogni anno in media, non di più. Spero vivamente che qualcuno ci aiuti, che faccia tornare Fiamignano quello che era in passato. Il nostro è un borgo bellissimo, moderno, rinnovato in più punti ed è davvero un peccato vederlo così vuoto. C’è bisogno di interventi seri e celeri.”
Anche il collegamento con gli autobus, sottolinea il signor Luigi, non è dei migliori: “Abbiamo quattro corse molto separate le une dalle altre. Capite che per chi non ha la macchina è davvero complicato raggiungere Fiamignano. In auto, percorrendo la superstrada, impieghiamo quaranta minuti, con gli autobus due ore.”
“La prossima estate mi auguro vengano tante persone, mi auguro che superino la paura per il sisma. Il Comune e la Pro Loco purtroppo non hanno grandi fondi e da soli non possono fare più di tanto. Sicuramente la seconda domenica di agosto faremo la Sagra delle Lenticchie, per il resto non so. L’amministrazione comunale ha chiesto aiuto al Governo, ma sembra che nulla si stia ancora muovendo. Fiamignano è ricco di natura, ed è un privilegio poterla vivere.” Conclude Luigi, con un tono di voce tra il dimesso e lo speranzoso.
Fiamignano, borgo della provincia di Rieti immerso nei boschi, nella fauna e con un lago, quello del Salto, meta da sempre di turisti e appassionati di pesca sportiva, sogna di tornare ai fasti di una volta. Riavvolgere la bobina per rivivere le persone, le vie piene di sorrisi, di sole, di storie da raccontare.
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