Scuola, il Socio Sanitario conclude progetto nazionale sulla sindrome autistica

Un’iniziativa pedagogica davvero lodevole e di assoluto spessore è stata condotta e brillantemente portata a termine in questi ultimi giorni del corrente anno scolastico dall’Istituto professionale Socio Sanitario di via Togliatti. La scuola diretta dalla preside, Prof.ssa Maria Rita Pitoni, è stata tra le principali istituzioni, artefici di un importante progetto in rete denominato “Includi-Amo”, afferente la formazione specifica sul Disturbo dello Spettro Autistico e la sperimentazione di una metodologia inclusiva  (il Team Time) in classi delle scuole in rete (dalle primarie alle superiori) nelle quali sono presenti alunni con questo disturbo.
Martedì scorso, a Roma, le scuole in rete di Roma – la Leonori nella qualità di scuola capofila -, Latina e Rieti hanno presentato le attività svolte durante l’anno relative al Team Time. “Il Centro Territoriale di Supporto ai Bisogni Educativi Speciali di Rieti ci ha affidato lo svolgimento di questo progetto – afferma con legittima soddisfazione il DS, Maria Rita Pitoni, consapevole dell’ennesimo successo colto dai “suoi” docenti e dai “propri” allievi – Abbiamo coinvolto la classe 1°A del nostro Socio-Sanitario di via Togliatti che ha lavorato alla realizzazione, in “small-team”, di ipertesti relativi alla nostra città riferiti a Rieti sotterranea, le mura medioevali, l’architettura civile e religiosa, i santuari francescani, il museo ed il teatro Flavio”. Il dominus dell’intero progetto “Includi-Amo” è stata la Prof.ssa Maria Ludovica Faraglia che si è dedicata con particolare dedizione alla perfetta riuscita del percorso intrapreso dalla scuola e dalla classe 1°A più in particolare.
“I temi che sono stati affrontati hanno condotto gli allievi ad essere più consapevoli e responsabili  del proprio territorio – afferma la Faraglia – la qual cosa è di fondamentale importanza in un contesto di post emergenza (sismica, ndr) qual è il nostro come pure abbiamo avuto modo di apprendere nel corso di un reiterato, interessante corso di aggiornamento sulla Resilienza”. Hanno collaborato e si sono formati su questa nuova metodologia i docenti Emili, Passi, Desideri, Petrangeli, Ceci e Panunzi. Il prof. Luigi Verzilli, dal proprio canto, si è preoccupato dell’aspetto più prettamente tecnologico, creando una piattaforma su google-drive che consentisse agli alunni di lavorare anche da casa. Gli “ambiti” di applicazione del Progetto Includi-Amo hanno fatto riferimento alla gestione della classe, alla didattica inclusiva, alla sperimentazione didattica rivolta all’accrescimento personale  e alla realizzazione delle competenze degli alunni come la competenza digitale.
“Con tale progetto – conclude la prof.ssa Faraglia – gli alunni non soltanto hanno dimostrato di poter bene collaborare in un lavoro di “team”, ma hanno pure saputo valorizzare gli studenti con BES sotto l’aspetto di autonomia e responsabilità”.
Valerio Pasquetti