RUBAVANO RAME NEI CIMITERI, ARRESTATI TRE FRATELLI

Furto rame nei cimiteri

Finalmentesi è chiuso il cerchio sui ladri  di rame che operavano da circa due mesi nella provincia di Rieti depredando e devastando le tombe nei cimiteri.

La banda agiva sempre con lo stesso modus operandi: penetrava nottetempo nei cimiteri isolati e rubava sia i discendenti in rame, sia i vasi in rame dove i parenti dei defunti depositavano i fiori, in molti casi gli autori dei furti compivano anche ingiustificati e odiosi atti di vilipendio, arrivando anche a defecare sulle tombe depredate.

Nell’ultimo mese nella provincia reatina sono stati depredati i cimiteri di:Antrodoco, Posta, Castelnuovo di Farfa e analoghi colpi sono stati messi a segno anche in numerosi cimiteri della Regione Lazio.

Per arginare il fenomeno il Comando provinciale dei carabinieri di Rieti ha predisposto un articolato servizio in tutta la giurisdizione, con prolungati servizi di appostamento svolti incessantemente per tutta la notte in prossimità dei vari obiettivi.La costanza e la tenacia degli uomini dell’Arma è stata finalmente premiata e stanotte tre fratelli pregiudicati di Guidonia Montecelio sono finiti nelle rete e arrestati in flagranza di reato dai carabinieri della compagnia di Poggio Mirteto.

Sono finiti in manette con l’accusa di furto, danneggiamento e vilipendio: M.Antonio, del 1974, M. Salvatore, del 1977 e M.Alessio, del 1984. I tre i sono stati  fermati  a bordo dell’autovettura Fiat Punto,  e trovati in possesso di  vasi e discendenti in rame per il peso complessivo di 95 chili,  asportati poco prima, previa effrazione, all’interno del cimitero comunale di Poggio Catino. Anche in questo caso i tre ladri avevano gravemente danneggiato numerose tombe compiendo altresì   atti di vilipendio.

Nel corso della perquisizione veicolare i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato arnesi atti allo scasso. Attualmente i tre arrestati sono trattenuti presso le camere di sicurezza in attesa del processo per direttissima. Nel contempo gli organi investigativi del comando provinciale stanno analizzando i tabulati telefonici dei cellulari trovati in loro possesso per verificare le loro responsabilità in merito agli altri furti commessi, sia nella nostra provincia che nel territorio nazionale.