RICERCATORI, NEUROCHIRURGHI, BIOLOGI MOLECOLARI E NEUROLOGI AL CONVEGNO SCIENTIFICO SULLA SLA

Convegno SLA

Per la prima volta seduti allo stesso tavolo, ricercatori, neurochirurghi, biologi molecolari, neurologi, a confronto sulla sla. Al summit scientifico reatino emerge un dato significativo: un nuovo impegno del consiglio superiore di sanità. Cellule staminali celebrali l’unica speranza per i malati di sla. -” la vita è bella” – dice Caroline malata di SLA.

Il Prof Giulio Maira, tra i più stimati neurochirurghi italiani apprezzato all’Estero, presente alla giornata di studio sulla SLA, promossa dall’Assessorato provinciale alle Politiche Giovanili di Rieti con il patrocinio dell’ASL, il fattivo contributo della CARIRI, della BAXTER, con la collaborazione del Club Lions Flavia GENS, ha dichiarato: " Questo incontro reatino è stato molto utile, perchè ho appreso oggi in maniera approfondita grazie agli interventi dei miei autorevoli colleghi esperti del settore, cosa sia veramente la SLA. E in qualità di membro del Consiglio Superiore di Sanità mi impegnerò da oggi a porre ancora più attenzione verso questa devastante patologia. Accade raramente che tanti esperti in diverse discipline si ritrovino insieme nello stesso convegno e ritengo questi confronti molto significativi – il prof Maira ha poi concluso il suo intervento con un appello ai ricercatori: “ Abbiate la forza di seguire strade sempre nuove, e modificare ove necessario, il protocollo sperimentale”.

Nella giornata di studi infatti, il ricercatore biologo cellulare Prof. Angelo Vescovi, ha illustrato la nuova sperimentazione sulle cellule staminali del cervello umano per una possibile terapia per la Sclerosi Laterale Amiotrofica che sta per essere attivato in Italia. Nel mondo sono attive solo due sperimentazioni del tipo di quella che potrebbe partire in Italia – Siamo in attesa dell’avvio della sperimentazione clinica di fase 1 per il trapianto delle cellule staminali cerebrali sull’uomo, a fronte di autorizzazione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Queste cellule così ottenute possono essere moltiplicate in laboratorio mediante opportuni metodi e dare origine a miliardi di cellule staminali disponibili sia per lo studio delle patologie neurodegenerative che per l’utilizzo terapeutico (si pensi che poche migliaia di cellule sono in grado in meno di un anno di generare un numero di cellule pari a quelle di un intero organismo adulto) – .

Il Responsabile del progetto di ricerca Prof. Vescovi è noto non solo per aver isolato le cellule celebrali umane, ma anche per aver escluso nella sua ricerca, l’utilizzo di cellule staminali embrionali, così come il ricorso alla clonazione umana. Ha scelto di utilizzare tessuto cerebrale proveniente da aborto spontaneo. 

Molto interessanti per tutti medici, gli universitari, le associazioni dei malati, le relazioni degli illustri realtori. A partire dall’intervento della ricercatrice, Dott.ssa Letizia Mazzini, responsabile del Centro SLA della Clinica Neurologica dell’Università di Novara che da molti anni si occupa di ricerca clinica delle malattie del motoneurone, che ha sottolienato l’importanza della comunicazione al paziente della malattia le cui modalità condizioneranno per sempre tutto il suo decorso; del Prof. Mario Sabatelli il responsabile del Centro per la SLA del Pol. A. Gemelli e membro del comitato Scientifico del Gruppo Italiano di Studio del Sistema Nervoso Periferico afferente alla Società Italiana di Neurologia; del Prof. Fabrizio Stocchi, il Primario del Reparto di neuroriabilitazione dell’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma, ove è anche responsabile del Clinical Trial Centre sui disturbi del movimento e del centro per ricerca e cura della Malattia di Parkinson.

Molto incisivo l’intervento dell’attore italiano Raoul Bova, in qualità di Presidente della Fondazione Capitano Ultimo, che da molti anni ha abbracciato insieme al suo amico reatino Claudio Ponzani, la causa dei malati di SLA – “ Dobbiamo essere insieme per promuovere la ricerca che è l’unica speranza per i malati di SLA. Spero che la crisi attuale non pesi sulla ricerca, che ha bisogno di finanziamenti ma anche di cervelli . Si tratta di risorse da tutelare, di una categoria chiave per il futuro del Paese. Anche perché tante persone aspettano con speranza i risultati del loro lavoro. Diffondiamo un virus positivo fra la gente. Facciamo in modo che l’ impegno di questi eroi normali non sia vanificato da problemi di ordine economico e burocratico.”

Da evidenziare i commeventi messaggi di due donne malate di SLA , presenti in sala che hanno seguito attentamente il convegno. Assunta ha ringraziato tutti per il lavoro che stanno facendo anche per lei e in particolare un saluto a Raoul Bova che le è stato molto vicino. Caroline danese da 20 anni in Italia, ha fatto scrivere anche lei, dai suoi infermieri tramite un comunicatore facilitato un messaggio di speranza:” La vita è bella nonostante tutto, perché ogni mattina mi sveglio e guardo negli occhi mia figlia e vedo che ha bisgno di me!”. Caroline ha poi concluso con un appello ai malati di SLA a sottoporsi a tracheostomia un trattamento che le ha migliorato la qualità di vita.”

La Giornata di studio dopo la prima sessione dedicata alla ricerca e diagnosi alla presenza di luminari del settore, è proseguito con la seconda parte dedicata alla verifica dei risultati delpercorso assistenziale sperimentale attivato a Rieti per i malati di SLA. La tavola rotonda con tutti gli specialisti dell’Ospedale S.Camillo de Lellis, ha consentito un utile e raro confronto tra i medici dei distretti sociosanitari che hanno un osservatorio sul territorio provinciale e quelli del nosocomio reatino in città.

Efficace nella gestione del paziente l’approccio multidisciplinare e la sinergia tra gli operatori – ha ribadito la Dott.ssa Rita Le Donne Direttore U.O.C. Broncopneumologia Azienda Usl Rieti. Il percorso domiciliare di assistenza in alcuni casi prevede anche la telemedicina. E’ seguito un interessante dibattito, attraverso le domande rivolte agli specialisti dai presenti in sala, moderato dal Prof. Alessandro Stefanini Direttore della UOC di Neurologia di Rieti.

Hanno partecipato alla sessione pomeridiana:

Dr. Donatella Mancini, Dirigente Medico U.O.C. Broncopneumologia Azienda Usl Rieti

Dr. Giulia Carocci, Dirigente Medico Distretto sanitario Salto – Cicolano Azienda Usl Rieti

Dr. Alessandro Nobili, Responsabile ADI Azienda Usl Rieti

Dr. Marco Pulcini, Direttore U.O.C. Medicina Fisica e Riabilitativa Azienda Usl Rieti

Dr. Paolo Scapato, Dirigente Medico U.O.C. Medicina Interna Azienda Usl Rieti.