“Primi in sicurezza ANMIL”, vince anche l’Istituzione formativa Poggio Mirteto

La prevenzione si impara a scuola: idee, ricerche, proposte e messaggi, nella piena convinzione che sia di fondamentale importanza la diffusione di una consapevole cultura della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro a partire dai banchi di scuola, l’ANMIL – che realizza da oltre 20 anni dei progetti riservati alle scuole di ogni ordine e grado – e la rivista OKAY! – diretta da Roberto Alborghetti e stampata in oltre 10mila copie ed oggi online che si rivolge al mondo della scuola coinvolgendo docenti, alunni, educatori e famiglie, con un blog che supera i 275.000 utenti unici – organizzano da 16 anni “Primi in sicurezza”, un Concorso nazionale, nato per stimolare docenti, studenti e scuole sui temi della sicurezza sul lavoro e della prevenzione degli infortuni, che ha coinvolto ad oggi oltre 4.000 Istituti e 1.300.000 studenti su tutto il territorio nazionale, con una partecipazione davvero entusiastica, dalle scuole d’infanzia alle scuole secondarie, che, con l’evento di premiazione festeggiano annualmente il perseguimento di un importante obiettivo didattico-formativo su un tema scomodo e impopolare: la sicurezza sul lavoro e in ogni ambito di vita.

Per la provincia di Rieti a vincere POGGIO MIRTETO (RIETI)

Istituzione formativa Rieti (SECONDARIA II Grado)- Classe II anno del – Corso operatore del benessere, indirizzo acconciatura. Titolo elaborato: “In tempi moderni… mettiamoci al sicuro”

“Siamo davvero soddisfatti – commentano dal Centro di Formazione Professionale di Poggio Mirteto – Il corso “Operatore del benessere – indirizzo acconciatura” porta a casa per il secondo anno consecutivo questo importante riconoscimento. Con il video realizzato, visibile sulla nostra pagina facebook, abbiamo voluto mettere in evidenza come anche la scuola, posto di lavoro degli studenti, a volte può non essere sicura. La legislazione della sicurezza nei posti di lavoro è una materia che i nostri studenti apprendono, ma il concorso è stato ancora una volta occasione per far vivere loro una esperienza creativa. Per sensibilizzare sul tema della sicurezza sul lavoro al femminile, abbiamo anche recentemente preso parte ad una giornata promossa dall’Anmil di Rieti, associazione con la quale speriamo di proseguire la collaborazione. Puntiamo a stimolare l’interesse e l’entusiasmo degli studenti, un giorno lavoratori o imprenditori responsabili, che metteranno i temi della sicurezza e della prevenzione tra i valori intangibili del loro operato”.

Da alcuni anni a questa parte la Cerimonia di Premiazione che a fronte del crescente successo dell’iniziativa e il moltiplicarsi delle scuole vincitrici provenienti da tutt’Italia con lavori degni di nota, fa registrare ogni volta l’adesione di membri del Governo e del Parlamento e artisti di fama nazionale e noti al pubblico dei giovani – ha avuto luogo in prestigiose location, quale la Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari, una delle sedi della Camera dei Deputati.

OBIETTIVO
Promuovere nelle scuole italiane il tema della sicurezza suoi luoghi di lavoro. È questa la finalità di base della “campagna” di promozione e di informazione proposta dal Concorso “Primi in sicurezza”. È tra i banchi di scuola, quando inizia la più grande formazione, infatti, il momento migliore per far comprendere quanto sia importante il valore della prevenzione. In pratica, il te ma della sicurezza – intesa in modo allargato negli ambiti di scuola, di vita e di lavoro – può diventare oggetto di studio capace di catturare un reale interesse negli studenti e nell’intero corpo docente, tramite progetti allettanti, ludici, dal risvolto altamente formativo, come fa appunto “Primi in sicurezza”.

Mediante il Concorso le scuole italiane sono invitate a riflettere sull’esigenza di maggiore sicurezza nei luoghi di vita, di studio, nello sport e sul lavoro attraverso il coinvolgimento degli studenti in una “prova-competizione” per la realizzazione di elaborati sul tema della prevenzione e in particolare degli incidenti, degli infortuni e delle malattie professionali in ambito lavorativo. Si può davvero essere “Primi in Sicurezza” è questo il senso di un’iniziativa che ha “fatto scuola” parlando al mondo della scuola, dove si formano cultura, mentalità e comporta atteggiamenti di quelli che saranno i “cittadini di domani”, ma che in realtà sono già cittadini a tutti gli effetti oggi.

UN PUNTO DI INCONTRO PER SCUOLA, FAMIGLIA E SOCIETÀ
In vista della valenza sociale e culturale del tema proposto, il Concorso coinvolge, proprio attraverso la partecipazione delle scuole dell’obbligo, una più ampia fascia di pubblico: le famiglie, le aziende, le istituzioni e gli enti che operano nell’ambito della tutela di chi lavora. L’iniziativa stimola i ragazzi ad ampliare il proprio sguardo sulla realtà della prevenzione e li invita a leggere la realtà circostante, li spinge ad interrogarsi a scuola ed in famiglia sulle condizioni di sicurezza dei luoghi lavorativi e a effettuare verifiche sul territorio e a individuare messaggi e proposte per migliorare le condizioni di sicurezza. Nel corso degli anni, “Primi in sicurezza”, si è accreditato, attraverso OKAY! ed ANMIL, presso il mondo della scuola, le famiglie degli alunni e le istituzioni, come una “realtà amica e di servizio” portando all’attenzione temi e realtà dal forte impatto sociale.

CREAZIONE DI UNA NUOVA CULTURA DELLA PREVENZIONE
L’articolo 35 della Costituzione Italiana recita: “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni”. Questa frase costituisce il punto di partenza di una riflessione che porta a considerare le garanzie relative alla tutela del lavoro. L’integrità fisica e la personalità di chi esercita un lavoro sono garantite anche dal Codice Civile che prevede una serie di misure e di interventi da parte delle Imprese. La stessa legislazione, nazionale e comunitaria, detta norme e disposizioni in materia di tutela e di sicurezza, contribuendo così a definire quei diritti che costituiscono un vero e proprio “Codice” di comportamento di tutti i cittadini.

Le varie normative – che hanno avuto integrazioni e cambiamenti, in linea con l’evoluzione stessa della problematica – si pongono l’obiettivo concreto di contrastare il fenomeno delle lesioni personali, che comportano tra l’altro un costo incalcolabile sul piano sociale ed economico. Al tempo stesso, l’ultima normativa emanata in materia (il D.Lgs. 81/2008) punta a creare una nuova “cultura” della sicurezza e della prevenzione negli ambienti di lavoro, aiutando le imprese a migliorare strutture ed impianti e ad investire in sicurezza. “Prevenzione” è infatti divenuta la parola d’ordine per tutto il mondo del lavoro. Infatti, non è solo lo strumento per combattere gli infortuni e gli incidenti, ma rappresenta anche un investimento economico per tutte quelle aziende che lavorano in sicurezza. Evitare gli incidenti, anche mortali, negli ambienti di lavoro, è sempre possibile ed evitabile.

IL PROTOCOLLO TRA MIUR E ANMIL
È stato firmato il 10 ottobre 2017 il Protocollo d’Intesa tra il MIUR e l’ANMIL dalla Ministra Valeria Fedeli e dal Presidente dell’Associazione, con l’obiettivo di divulgare la cultura della sicurezza e il valore della prevenzione tra i giovani e nel mondo della scuola. L’iniziativa è volta a prevedere l’integrazione di questi temi nei percorsi curriculari rafforzando l’efficacia di attività analoghe grazie alla forza della testimonianza di vittime del lavoro che, nel corso di incontri mirati con gli studenti di ogni ordine e grado, può stimolare e sensibilizzare più qualsiasi altro strumento, l’interesse e l’attenzione dei giovani, avvalendosi peraltro dell’esperienza ultraventennale che l’Associazione ha nelle scuole e dell’approccio pedagogico innovativo nel trattare le tematiche prevenzionistiche grazie anche alle testimonianze d’infortunio dei soci ANMIL.

L’ANMIL PER LE SCUOLE
Al fine di imprimere un’inversione di tendenza al fenomeno degli incidenti sul lavoro, l’ANMIL ha deciso di intraprendere un dialogo in ambito scolastico, non solo attraverso “Primi in sicurezza”, ma anche tramite numerosi altri progetti che mirano alla conoscenza del fenomeno infortunistico da parte delle nuove generazioni, mettendo a disposizione delle iniziative l’ampia competenza che da 75 anni ha reso autorevole la voce di ANMIL. In tale ambito tra i progetti più importanti portate avanti dall’Associazione vanno ricordati “SILOS” ed “ICARO”.
“SILOS” (Scuola, Innovazione, Lavoro, Organizzazione, Sicurezza) – nato da un’intuizione condivisa con il Ministero della Pubblica Istruzione e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – è rivolto alle scuole superiori ed è stato realizzato in collaborazione con l’INAIL ricevendo un eccezionale plauso da parte dell’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per l’innovazione e la capacità divulgativa riscontrata su come è trattato il tema della prevenzione, inserito direttamente nelle materie scolastiche.

Il progetto è stato avviato per la prima volta durante l’anno scolastico 2009/2010, durante il quale hanno partecipato oltre 1.500 studenti e più di 500 docenti delle IV e V classi di 28 Istituti superiori di 13 Province italiane: Ancona, Bari, Bergamo, Cremona, Lecce, Lucca, Milano, Napoli, Palermo, Padova, Roma, Venezia e Vicenza. I materiali didattici sono proposti per oltre 20 aree disciplinari, mentre per le quinte classi vi è uno speciale “Diario dei 100 giorni”, che conduce i maturandi fino alla fine dell’anno scolastico. A coronare il progetto vi è la firma del “Patto d’Onore”, un impegno morale che ogni studente è libero di firmare, obbligandosi liberamente nel perseguire un comportamento sicuro in ogni luogo di vita, verso se stesso e la società intera. L’iniziativa prevede, altresì, una formazione per i docenti, anche con apposito sistema e-learning e di affiancamento da parte di referenti competenti. Il progetto “ICARO” è nato, invece, per le scuole elementari e ha visto il suo debutto a carattere sperimentale nell’anno scolastico 2012/2013 e coinvolgendo ad oggi oltre 3.000 alunni di III, IV e V elementare, di circa 40 Istituti di 11 Province nazionali.

Il progetto si avvale di materiali didattici e informativi, particolarmente accattivanti. Protagonista dei testi (predisposti in modo ludico con quiz, questionari ed esercizi sotto forma di gioco strutturati come gli INVALSI) è la famiglia “Sempreattenti”, i cui personaggi sono dei veri e propri fumetti con cui i bambini possono identificarsi. In definitiva, a partire dalla III elementare, grazie ad “ICARO” gli alunni hanno la possibilità di imparare quali siano i comportamenti adeguati per proteggersi da incidenti e infortuni, seguendo facili criteri intuitivi dettati da esperienza e prudenza. Anche ICARO ha ricevuto apprezzamenti da parte del Presidente Napolitano, a cui una delegazione di alunni ed insegnanti delle scuole coinvolte hanno presentato il progetto durante la Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro del 2012, tenutasi presso il Quirinale.

Negli anni, i risultati raggiunti sia da “ICARO” sia da “SILOS” sono stati più che positivi da un punto di vista didattico e metodologico, soddisfacendo tanto gli alunni quanto i docenti.

1. ICARO e SILOS possono essere richiesti all’ANMIL dalle scuole e possono essere sponsorizzati da enti ed impese interessati ad un progetto educativo fortemente etico e capace di offrire un’ottima visibilità.Da ultimo, è importante sottolineare che nei progetti sono state incluse le testimonianze dirette dei volontari ANMIL che hanno subito un infortunio sul lavoro: trovarsi di fronte persone che parlano di sé, della propria disabilità legata a un incidente sul lavoro, per la lunga esperienza dell’ANMIL, è uno strumento utile ad attivare sia maggiore conoscenza sui temi della sicurezza che un senso critico, su se stessi, le proprie idee sul rischio e in relazione alla convivenza civile.
Anche a scuola ci si infortuna: nell’anno scolastico 2016/2017 sono stati oltre 75.000 gli infortuni più o meno gravi occorsi a studenti in ambito scolastico. Il 56% (42.000 casi) sono maschi e il 44% femmine (33.000 casi). L’andamento degli infortuni, fortunatamente, è in continuo calo (erano circa 90.000 nell’anno scolastico 2012/2013)

2. Si tratta in genere di infortuni lievi, ma circa 200 hanno comportato gravi conseguenze di invalidità permanente: 62% maschi, 38% femmine. Il tipo di lesione più frequente è la frattura che è causa di oltre la metà delle invalidità permanenti; il resto sono lussazioni, distorsioni, ferite e contusioni.

3. La parte del corpo più colpita da infortuni è il ginocchio (28% del totale), la caviglia (20%), il polso (12%), la colonna vertebrale (10%) e il braccio (7%).

4. Gli studenti più “esuberanti” sono quelli di scuole elementari e medie inferiori che rappresentano il 68% (circa 50.000) degli studenti infortunati; quelli delle Superiori sono circa 23.000 pari al 31%, mentre gli Universitari sono meno del 2% (circa 2.000).

5. I mesi in cui si registra il maggior numero di infortuni sono Marzo, Aprile e Maggio. In questi tre mesi, che rappresentano in pratica l’ultimo trimestre dell’anno scolastico, si verifica circa la metà degli infortuni, oltre il doppio cioè di quelli che si verificano invece nei primi tre mesi di scuola (Settembre, Ottobre, Novembre). Effetto stanchezza?

6. Il giorno più a rischio è il lunedì con il 25% di tutti gli infortuni della settimana. C’è da presumere che, come per i lavoratori, anche per gli studenti, nel giorno di ripresa delle attività dopo un week end di riposo, non siano stati ancora raggiunti i necessari livelli di attenzione e concentrazione.

7. Quasi un terzo degli infortuni (32%) si concentra tra le 10 e le 11: è questa, in genere, l’ora in cui gli studenti fanno la sospirata “ricreazione” e possono dare libero sfogo alla loro esuberante vivacità repressa dopo ore passate sui banchi.
8. Tra gli studenti infortunati ce ne sono anche 4.300 di origine straniera (pari a quasi il 6% del totale). Una collettività che, in linea con l’andamento e il consolidamento della presenza straniera in Italia, è cresciuta notevolmente negli ultimi decenni.

9. Le comunità straniere prevalenti tra gli studenti infortunati sono: rumena (circa 900 infortunati), albanese (circa 400), marocchina (circa 350), moldava (circa 250), ucraina (circa 170) e indiana (circa 120).