Presentato il libro “Ci Resta il Nome” in memoria di Pacifico Vitelli e i caduti in Russia

Si è svolta presso la sala conferenze della Sabina Universitas di Rieti, alla presenza di un numeroso pubblico, la presentazione del libro di Pietro Vitelli “ Ci Resta il Nome” in memoria dello zio Pacifico Vitelli e dei suoi compagni di avventura dispersi e caduti in Russia durante la seconda Guerra Mondiale.
L’incontro, organizzato dal Lions Club Micigliano Terminillo, con il patrocinio del Comune di Rieti e della Sabina Unversitas, dopo il saluto del dott. Maurizio Chiarinelli, è stato introdotto dal Presidente del Lions Club prof. Gianni Turina che ha evidenziato l’importanza di un momento storico vissuto in modo drammatico dal nostro Paese. Ricorda che tra le migliaia di giovani che hanno combattuto in Russia c’era anche suo padre Armando Turina che tra i pochi fortunati riuscì a tornare in patria portando con se una documentazione fotografica di alcuni momenti della terribile esperienza. Una iniziativa importante con l’obiettivo, non tanto di analizzare in termini politici la scelta del governo di allora, ma quanto quella di riflettere sul dramma umano che hanno vissuto tanti giovani e le loro famiglie affinché serva da insegnamento alle nuove generazioni.
“Una generazione la nostra” evidenzia il prof. Turina che ha avuto la fortuna di non essere coinvolta ma il privilegio di ascoltare i racconti diretti dei nonni che hanno partecipato alla prima guerra mondiale e quella dei genitori che hanno combattuto nella seconda e che hanno profondamente inciso nei nostri ricordi“.
Il prof. Gianfranco Formichetti, ha illustrato l’opera di Vitelli evidenziando alcuni passaggi toccanti e ricchi di significato come la lettura di una lettera di un soldato dal fronte al proprio figlio che hanno suscitato una profonda commozione nel pubblico presente. Inoltre il prof. Formichetti ha evidenziato la capacità dell’autore di esprimere emozioni profonde attraverso un modo di raccontare i tragici eventi attraverso documenti e testimoniane dirette raccolte anche nei luoghi dove si erano svolte le battaglie.
Pietro Vitelli, in un appassionato intervento, ha raccontato con commozione, le motivazioni che lo hanno spinto alla realizzazione del libro, ricordando l’immagine di suo zio Pacifico Vitelli partito per la Russia e non più tornato. Il desiderio di cercare le motivazioni di una guerra assurda e ricostruire il percorso dello zio, con la speranza di trovare il luogo dove era rimasto ucciso, lo ha portato ad una serie di viaggi in Russia sui luoghi dei combattimenti ascoltando testimonianze degli abitanti.
Vitelli, nel suo intervento, ha citato anche la presenza in Russia del reatino generale Enrico Pezzi di Collevecchio, aviatore pluridecorato, che da una missione in soccorso agli Italiani circondati nella tragica battaglia del Don del dicembre del 1942, non fece più ritorno. Il 29 dicembre 1942, appreso che a Čertkovo, nell’ansa del Don, erano rimasti accerchiati] circa 12 000 soldati di cui 2 000 circa feriti, egli decise di partire personalmente con il colonnello medico Federico Bocchetti, dalla base di Voroscilovgrad a bordo di un trimotore Savoia-Marchetti S.M.81 Pipistrello, per portare organizzare i soccorsi, medicinali e per recuperare i feriti più gravi.
Inoltre è stata evidenziata la presenza di molti reatini in quella tragica vicenda e Rieti purtroppo registra oltre 300 caduti che meriterebbero di essere ricordati come esempio alle nuove generazioni per un progetto di pace duraturo. Particolarmente significativo anche l’intervento dello storico Edoardo Passarani che custodisce molte e preziose informazioni sulla seconda guerra mondiale.
E’ intenzione del Lions Club Micigliano Terminillo, ha concluso Gianni Turina, raccogliere materiale e testimonianze sui reatini che hanno partecipato alla guerra in Russia per farne oggetto di pubblicazione e storicizzare un periodo del nostro territorio.
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