Petrangeli e Ubertini: su via Vazia fatale scambio tra democrazia e demagogia

“La vicenda di “Via Vazia” è una storia antica che la “nostra” Amministrazione ha avuto il coraggio di affrontare sul piano oggettivo, secondo principi e regole, rispondendo esclusivamente al senso di responsabilità ed alla necessità di garantire la sicurezza dei cittadini.
La documentazione presente in Comune e nella nostra disponibilità risale al giugno 1997, successivamente al giugno 2004, con specifica interrogazione al Sindaco, ed al gennaio 2006 attraverso una petizione popolare. In tali espressioni si rappresentano le criticità viarie di via Vazia, strada di fatto assolvente funzioni incomparabili con le proprie caratteristiche strutturali.
Nell’ottobre 2012, da poco insediata la “nostra” Amministrazione, una nota della Prefettura segnala il “permanere delle problematiche di viabilità e di sicurezza per i residenti in via Vazia”, richiamando l’attenzione sul punto e sollecitando determinazioni in tal senso. Alla luce di tutto ciò, di concerto con il Comando della Polizia Municipale, abbiamo affrontato la questione rispondendo esclusivamente al criterio di fedeltà a regole e principi.
Il nuovo codice della strada, Dlg 285/92, al Titolo primo, art.2 comma 2, classifica le strade in rapporto alle caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali. Nello specifico caso di via Vazia, ci siamo trovati di fronte ad una strada considerabile per caratteristiche neanche “di quartiere” ma “di servizio”, che assolveva da tempo ad una funzione di scorrimento ed assumeva su di sé una mole di traffico notevolmente sovradimensionata. Naturalmente ciò andava radicalmente a minare il sovrano principio della sicurezza.
Esclusivamente su queste basi, interpellando il senso di responsabilità, abbiamo operato l’inversione del senso di marcia della via, determinando un crollo nella mole di traffico transitante, così riconducendo la funzione di via Vazia alla propria caratteristica strutturale. Le successive proteste scaturite dalla succitata decisione, espresse anche da petizioni popolari, hanno indotto la “nostra” Amministrazione ad investire il potere valutativo del Comando della Polizia Municipale, il quale, attraverso due verifiche del novembre 2014, con corrispettive relazioni a firma del Comandante del Comando, ha certificato l’assenza di particolari problematicità tali da “giustificare la necessità di ripristinare la viabilità preesistente”.
Naturalmente rendendoci conto del fatto che la modifica introdotta abbia determinato, nelle ore di punta, un appesantimento all’altezza dell’impianto semaforico nell’area dell’ex Ospedale Psichiatrico, abbiamo scolpito nel progetto del nuovo Piano del Traffico, integralmente predisposto e pronto per essere attuato, la priorità della rotatoria nel punto indicato.
In ordine a quanto rappresentato, la decisione della nuova Amministrazione di ripristinare in via Vazia la preesistente viabilità, al di là di aver mobilitato giustificazioni diametralmente opposte alle relazioni del Comando della Municipale ed aver messo sullo stesso piano questioni di fluidità con questioni di sicurezza, denuncia il fatale scambio tra democrazia e demagogia. La democrazia, fondata su regole e principi, declina il potere in termini di responsabilità. La demagogia, fondata sull’inseguimento degli umori prevalenti, esercita il potere per il mantenimento dello stesso. Adesso il ripristino del vecchio senso di marcia in Via Vazia determinerà conseguenze assai negative sull’intero quartiere di Piazza Tevere oltre che rappresentare un pericolo per la sicurezza di pedoni e automobilisti”.
Simone Petrangeli Rieti Città Futura – Carlo Ubertini PSI