Nel 2015 nate a Rieti 843 imprese, cessate 863

Sono 843 le imprese nate nel 2015, a fronte di 863 cessazioni registrate nel corso dell’anno, con un saldo negativo di 20 imprese, pari ad un tasso di crescita del -0,13%. Questo mentre a livello nazionale si rileva un’inversione di tendenza con un tasso di crescita positivo, pari allo 0,75%. Questo il profilo dell’imprenditoria reatina, alla fine del 2015, come emerge dall’analisi dei dati ufficiali sulla natalità e mortalità delle imprese, diffusi da Unioncamere – InfoCamere.
“A trainare la media nazionale sono le grandi città metropolitane, mentre i territori marginali, come Rieti, stanno soffrendo ed è per questo che bisogna porre attenzione a far sì che il cambiamento, che anche il mondo camerale auspica, non porti ad evacuare i territori, dove la presenza di enti come la Camera di Commercio è fondamentale per garantire anche alle piccole e micro imprese, che rappresentano la quasi totalità del tessuto produttivo locale, la possibilità di cogliere le opportunità di sviluppo e ripresa disponibili”, ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Rieti, Vincenzo Regnini.
“I dati di Rieti – ha aggiunto Regnini – confermano quanto emerso in fase dell’inserimento del nostro territorio tra le aree di crisi, fatto che ha portato alla definizione dell’Accordo di programma, in merito al quale auspichiamo una rapida definizione delle istruttorie ed altrettanto rapida erogazione dei fondi disponibili”.
A livello nazionale, se il bilancio del 2015 è stato positivo lo si deve in particolar modo alle imprese di giovani, stranieri e donne: il saldo delle aziende create da under 35 (+66.202 unità) supera nettamente l’intero saldo annuale (+45.181). Va inoltre segnalato il contributo determinante delle imprese di stranieri (+32.000 unità) e di quelle create da donne (+14.300).  In crescita società di capitali e cooperative mentre diminuiscono imprese individuali e società di persone.
Dal punto di vista dei settori, due terzi della crescita del 2015 si concentra in tre soli comparti: commercio (+11.990 unità), turismo (+11.263) e servizi alle imprese (+9.409). Ancora in campo negativo (seppure in miglioramento rispetto al 2014), le costruzioni (-6.055 imprese), l’agricoltura (-5.460) e le attività manifatturiere (-2.416).