Movimento studentesco: Quando la scuola dava al mondo uomini e non macchine

Siamo sicuri che se oggi Giovanni Gentile fosse vivo si esprimerebbe con tale disprezzo nei confronti di chi negli ultimi decenni ha cercato di distruggere il sistema scolastico per cui si era speso con tanto vigore. Oggi 15 Aprile, giorno della morte dell’allora Ministro della Pubblica Istruzione Giovanni Gentile, i militanti di Azione Studentesca Rieti e Movimento Studentesco Rieti ritengono necessario rievocare gli indiscutibili meriti della Riforma scolastica ”Gentile” e le basi ideologiche ed identitarie che hanno contribuito a formare un’intera generazione di uomini, non macchine. Fondamenta solide che oggi sono soggette ai pesanti e incessanti colpi d’artiglieria di chi necessita di automi per soddisfare le malsane logiche del mercato.
In questi ultimi mesi, purtroppo, abbiamo spesso sentito parlare della riforma della “buona scuola” delle ”novità” introdotte dal neo Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli.
Il contenuto fallimentare delle modifiche del sistema scolastico, a differenza di quanto sostiene ancora oggi l’ormai ex Ministro del Consiglio Matteo Renzi, dopo poco meno di due anni è ormai più che evidente. L’alternanza scuola lavoro da ”esperienza educativa finalizzata ad offrire agli studenti occasioni di alto e qualificato profilo” si è rivelata puro sfruttamento di manodopera a costo zero, con in indecorosi accordi siglati con colossi multinazionali come McDonald’s. Proprio la riforma che recita “vogliamo orientare gli studenti al futuro” fa sorge spontanea un interrogativo sul reale futuro e orientamento che si vuole dare gli studenti. Tutte queste parole ben impacchettate, che in realtà dietro nascondono il niente, non servono a garantire alcuna sicurezza agli studenti ne tantomeno un accenno di basi il futuro di ognuno.
Per non parlare poi delle ”novità” introdotte dall’attuale Ministro della Pubblica Istruzione, Valeria Fedeli, autrice della definitiva morte dell’Esame di Stato. Quest’ultimo infatti dall’anno 2017/2018 perderà completamente di senso, verrà declassato ad una mera formalità. Sarà la fine di una delle tappe essenziali nella formazione scolastica di ognuno di noi. Inoltre, la tesina, simbolo dell’impegno dello studente, scompare per lasciare spazio ad una relazione sugli anni dell’alternanza scuola-lavoro.
La scuola proposta ed attuata da Giovanni Gentile voleva porsi come vero ente educatore alla vita in grado di forgiare caratteri di ferro e di determinare la formazione di un intero popolo che sempre più si andava identificando come Nazione. Salta fortemente all’occhio la differenza di concezione e impostazione dei due tipi di struttura scolastica: da una parte una, quella di stampo Gentiliano, in grado di formare uomini e donne coscienti delle loro possibilità e della loro importanza all’interno di una Nazione e dall’altra, quella Renzina, piegata alle logiche di multinazionali che vogliono distruggere ogni tipo di identità e tradizione di stampo locale che non necessitano uomini coscienti delle loro potenzialità ma polli da batteria pronti al massacro e alla schiavitù del libero mercato.
L’istituzione scolastica promossa dall’ideologo e filosofo Giovanni Gentile aveva il compito di formare quella che poi sarebbe stata la classe dirigente di un intero paese, un scuola elitaria che aspirava all’eccellenza, dove formazione e selezione andavano di pari passo, una scuola che realmente premiava la meritocrazia. Base di tutta la formazione erano gli studi umanistici, proprio quelle materie che oggi si voglio accantonare proprio per distruggere il patrimonio storico/culturale di un Popolo.
Siamo perfettamente coscienti che la riforma Gentile non possa rappresentare ad oggi la migliore risposta alla crisi ormai strutturale del sistema scolastico italiano ma siamo altrettanto coscienti che le fondamenta alla base di quella svolta storica siano oggi necessarie se si vuole dare veramente un futuro a questa nazione. Nel giorno della morte di un gigante, come Giovanni Gentile è stato, non possiamo far altro che batterci affinché le nostre scuole tornino ad avere una loro dignità.
Azione Studentesca Rieti e Movimento Studentesco Rieti