Messa in liquidazione Risorse Sabine, il Centro democratico di Rieti si dissocia

Il Centro democratico di Rieti si dissocia da quanto deciso dal Consiglio Provinciale di Rieti relativamente alla messa in liquidazione di Risorse Sabine.
Si ritiene che tali decisioni debbano essere compiute con il coinvolgimento di tutto lo schieramento del centro sinistra, perché scelte di tale gravità non possono essere assunte da pochi e poi ricadere sulla responsabilità dell’intera classe politica.
Si è arrivati a questa conclusione solo e unicamente facendo riferimento a quanto promesso, con interventi straordinari,dalla Regione Lazio, ma senza costruire una proposta di Piano Industriale o Progetti che potessero impegnare i lavoratori.
Non si sono costruite ipotesi di mantenimento, seppur a livelli di orario minimale, del rapporto di lavoro dei dipendenti di Risorse Sabine, che consentissero di traghettarli, almeno in parte, in altre realtà.
Si segnala con preoccupazione, condividendo in pieno quanto evidenziato dalle Organizzazioni Sindacali, il pericoloso meccanismo di competizione delle scarse disponibilità tra i dipendenti di Risorse Sabine, per i quali si stanno preparando le lettere di licenziamento e i dipendenti dell’Amministrazione Provinciale che rischiano di ritrovarsi nelle liste degli esuberi.
E’ allucinante abbandonare i lavoratori di Risorse Sabine, di cui molti sono di famiglie monoreddito, a degli ammortizzatori sociali quasi insignificanti.
Il Centro Democratico fa appello a tutte le forze politiche del Centro Sinistra affinche si convochi un tavolo permanente e straordinario per mantenere alta l’attenzione su questa vicenda e su possibili vie di uscita.
Non si deve fare l’errore di credere che ciò che sta accadendo a Risorse Sabine sia un fenomeno isolato, quanto invece un primo epilogo tragico di altre situazioni che potrebbero avere una conclusione analoga.
Il Coordinamento Provinciale del Centro Democratico di Rieti.