Masotti al Vescovo: “Preoccupiamoci anche dei ‘poveri cristi’ reatini”

“Da Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Rieti chiedo alla Chiesa di non dimenticare nemmeno i ‘poveri cristi’ reatini”. E’ il garbato invito che l’Assessore Elisa Masotti rivolge al Vescovo all’indomani dell’omelia tenuta da Mons. Pompili nella giornata celebrativa di San Francesco.
“Prendo spunto dalle sue parole, Monsignore, attraverso cui ha invitato la comunità a ‘non voltare le spalle ai poveri cristi che vediamo vagare in città’, facendo riferimento alle polemiche sorte nel “quartiere di san Francesco a proposito della presenza di immigrati che disturbavano la quiete pubblica’. Ebbene, ritengo che derubricare a un generico disturbo della quiete pubblica episodi che hanno visto protagonisti violenti che si picchiavano a bottigliate in mezzo alla piazza e nei vicoli attigui, minacciando i presenti, non renda giustizia né alla verità né ai concittadini terrorizzati da fatti così gravi.
Ho il timore, Eccellenza, che non solo non Le abbiano riferito bene quanto accaduto nel rione San Francesco, ma che L’abbiano male informata anche sullo spaccio di droga e sul giro di prostituzione in via Pennina, per i quali sono stati fermati altri migranti. Rieti come l’Italia ha aperto le braccia verso queste persone ma la nostra comunità non può essere violentata da individui che prima si ubriacano e poi colpiscono. La povera gente che scappa dalle guerre e dalla povertà sarà sempre ben accolta in Sabina.
Per dirgliela tutta, sempre col massimo rispetto nei Suoi confronti, nel rione di San Francesco come nel resto della città ci sono centinaia di ‘poveri cristi’ reatini che hanno perso il lavoro e che non hanno i soldi per mettere insieme il pranzo con la cena. Sono padri di famiglia che non hanno il coraggio di guardare i loro bambini negli occhi. In questo periodo della mia vita non sto svolgendo l’attività di giornalista ma di Assessore alle Pari Opportunità per il Comune di Rieti. Ebbene, io come amministratore e Lei come ministro di Dio abbiamo il dovere civile e religioso di garantire a tutti le pari opportunità di una vita dignitosa e rispettabile. Reatini compresi”.