MANIFESTAZIONE DI SENSIBILIZZAZIONE SUL RISCHIO SISMICO

Rieti non rischia

È possibile prevedere i terremoti? Rieti è una città a rischio sismico? Cos’è la magnitudo? Cosa si può fare per rendere più sicura la propria abitazione?

A queste ed altre domande, risponderanno i volontari della Protezione Civile di Rieti nel corso della manifestazione che si svolgerà sabato e domenica 20 e 21 ottobre prossimi in Piazza Vittorio Emanuele II, in concomitanza con il mercatino dell’antiquariato.

"Un apposito stand verrà allestito per l’occasione – a spiegarlo è Paola Mariangeli  che insieme a Francesca Curini e Serena Mercantini gestiscono la Casa del volontariato di Rieti e che hanno affiancato i Volontari nell’organizzare la manifestazione – alla popolazione verranno distribuiti opuscoli e materiale informativo, e verranno fornite risposte a tutti quei questiti che i cittadini si pongono su cosa bisogna fare, concretamente, quando si verifica un evento sismico e nei momenti immediatamente successivi, in attesa che arrivino i soccorsi".

"Obiettivo della Campagna di sensibilizzazione è diffondere la cultura della prevenzione", ad affermarlo è Crescenzio Bastioni, responsabile del CER che con le Associazioni Vigili del fuoco in congedo, NOE, Rieti Emergenza, Volontari Castel S’Angelo e Rieti Cuore, compongono il gruppo di Volontari di Rieti sarà  in piazza del Comune il prossimo fine settimana.

"La mission della Protezione civile – prosegue Bastioni – non si evidenzia solo nel momento del SOCCORSO, ma anche in quello della PREVENZIONE del rischio sismico, che significa anche fornire ai cittadini quegli strumenti conoscitivi necessari, volti a proteggere la propria incolumità".

Perché sono stati scelti i volontari per questa iniziativa? "Per motivi legati al principio della sussidiarietà: i volontari, infatti, sono le figure più vicine ai cittadini – sottolinea il responsabile del CER – vivono ed operano nelle stesse zone nelle quali si svolgerà la manifestazione e sono dunque i soggetti che meglio possono comprendere le paure e i bisogni delle popolazioni residenti in una zona a rischio sismico. Tutto cio’ permette di creare delle comunità locali più consapevoli e pronte a collaborare per rendere meno duro l’impatto con gli eventi naturali, che spesso guardiamo solo con gli occhi della fatalità".