LODOVISI PD: SOLO NUOVE ELEZIONI POSSONO SALVARE IL LAZIO DAL TRACOLLO

Vincenzo Lodovisi, coordinatore provinciale PD

Il quadro che è stato descritto in questi giorni sulla gestione della Regione Lazio ed il putrido contesto nel quale matura le sequela di feste, festini, spese allegre e spreco di danaro pubblico, per i racconti dell’ex capogruppo del PDL, non si può archiviare come la Presidente vorrebbe: quattro votazioni un “mea culpa” parziale e via si ricomincia per un nuovo giro come se nulla fosse accaduto.

Sbaglia la signora Polverini quando ritiene che sia sufficiente addossare la croce di un comportamento scorretto ad taluni consiglieri per riconquistare una verginità perduta già con l’elicottero usato all’epoca della fiera del peperoncino.

Lo scandalo sta suscitando nelle persone un disgusto talmente profondo che nulla sarà sufficiente per riconquistare la credibilità necessaria per chiedere ancora sacrifici da lacrime e sangue ai cittadini del Lazio. Perché in questa analisi manca, e questo è l’aspetto più deprimente, il cittadino nel cui nome ciascun politico è chiamato ad amministrare la cosa pubblica; e questo dà il senso della distanza abissale che oggi c’è tra il presidente della Regione ed i suoi amministrati.

Ha sbagliato la signora Nobili ad umiliare la circoscrizione elettorale dalla quale proviene. Ha sbagliato a ritenere che tutto le fosse concesso, sempre ed in ogni circostanza, non solo in Regione. Sbaglia ancora, aggravando le cose, quando prova a tappare la falla, che ha creato con i propri comportamenti, con giustificazioni puerili, aprendo voragini più estese. E’ veramente cosi ingenua da pensare che appaia credibile quando sostiene che Lei si occupava solo di organizzare gli eventi perché al resto ci pensava il commissionario ed il capogruppo del PDL? Con i suoi danari fa lo stesso? Non si cura quando va a pagare il caffè al bar se gli viene presentato uno scontrino pari al valore di un anello d’oro?

Se anche fosse non pensa che i cittadini, quelli che ogni giorno salgono sui pessimi autobus del cotral Le chiedono di verificare con cura quando, quanto e come utilizza il pubblico danaro? Sbaglia La signora Nobili a non prendere atto degli errori commessi e conseguentemente a fare un gesto riparatore.

Sbaglia pure Cicchetti il quale, pur avendo una posizione defilata, perde l’occasione per essere uomo delle Istituzioni rifugiandosi in una difesa d’ufficio ma omettendo il contesto. Per lui vale la stessa domanda fatta a quelli del mio partito: può essere che non si sia accorto di nulla essendo peraltro più a contatto di gomito e, frequentando le stesse stanze?

Può non aver visto il vorticoso giro di danari che inondava i corridoi della Pisana e l’odore nauseabondo che ne promanava? Perché non si è opposto al trasferimento dei fondi dal finanziamento delle opere pubbliche locali alle casse dei gruppi? Perché non ha detto una parola quando ha votato la decuplicazione dei fondi a disposizione dei gruppi? Oppure questo è un dovere richiesto solo a Perilli ed quelli dell’opposizione?

Sbaglia Berlusconi quando afferma che la Polverini deve rimanere per salvare il PDL. Da un uomo di Stato mi sarei atteso un gesto diverso, un pensiero ai cittadini del Lazio, malamente amministrati da troppi anni.

E invece il primo pensiero è per il suo partito, alla faccia del bene comune tanto invocato ma mai praticato.

Sbaglia da ultimo quando pensa che la faida che si consuma all’interno del PDL dal momento di presentare la lista per elezioni regionali, possa finire qui. Come insegna la votazione per il nuovo capogruppo, 8 voti alla Colosimo -area Forza Italia – 6 voti a Cicchetti – ex AN – la battaglia è tuttora in corso e la guerra è lungi dal terminare.

Ed in queste condizioni la Polverini sarà in grado di dare ai cittadini del Lazio, di ogni credo, un governo che possa parere tale?

Non vorrei sbagliare ma ho il timore la frattura e la delegittimazione della istituzione regionale, che invece incide fortemente nella vita di tutti i giorni, è talmente forte e profonda che l’unico lavacro in grado di restituire autorevolezza e dignità paiono essere nuove elezioni con nuova classe politica, nuovi programmi, nuovi stili di vita, per una istituzione regionale più sobria, rinnovata e più aderente al mandato che leggi e cittadini oggi le assegnano.