La spoliazione di Rieti continua

La notizia ANSA, raccolta anche dal TG 1 delle 20 del 1 marzo, relativa alla decisione della Giunta comunale di Narni di cartellonare quale centro Geografico d’Italia un luogo vicino a quel Comune ha non solo dell’inverosimile ma anche un “pizzico” di (mi auguro) non voluta provocazione contro l’ormai bistrattato e dimenticato territorio del reatino!
In verità l’argomento non è nuovo, in altri tempo tale sito geografico venne reclamati dal comune di Castel S. Angelo (Cotilia), di Antrodoco-Borgovelino, di Foligno, ma mai seguito di decisioni Istituzionali quale quello della Giunta comunale, contenuto nella notizia Ansa. Ora, a mio avviso, si pone, una volta per tutte, la pretesa che qualcuno che guida le nostre Istituzioni si metta a capo di una formale ferma protesta.
Ma ciò non basta. Secondo me è necessario che questa Città esca da un torpore troppo abulico rispetto alle spoliazioni che da circa 10-15 anni si stanno perpetrando a danno del territorio stesso. Mi limito solo ad elencarne alcune: Provincia e Prefettura, Provveditorato agli Studi, Azienda ed Ente Turismo, Agenzie: Enel, Telecom, Banca d’ Italia. Consorzio di Bonifica, Tribunale di Poggio Mirteto, trasferimento di opifici industriali (a parte la crisi) ad Avezzano prima e alle porte di Roma in un futuro molto prossimo; Comprensorio turistico del Terminillo, boicottato anche da ambientalisti di Montesilvano in provincia di Pescara, mentre in Abruzzo si fa quel che si vuole, totale isolamento stradale, ferroviario e d’ogni tipo, nell’indifferenza generale; segreterie provinciali sindacali “mozzate” ed aggregate altrove…e chi più ne ha più ne metta.
E’ logico, allora, quanto mi risulta da un lavoro professionale personale cui sono impegnato da qualche tempo, sentirmi dire da giovani (tra i 13 ed i 21 anni) che vogliono andarsene da Rieti perché è una città che non sta offrendo più nulla, nemmeno a livello di “speranza”, per cui non vale la pena restarvi ancora! Possiamo dargli torto? Possiamo smentire quanto ormai è ampiamente diffuso tra i nostri giovani e giovanissimi di casa nostra? Chi deve cercare di frenare questa continua “spoliazione” che impassibilmente si mette in atto a Rieti, si faccia avanti e cerchi di rassicurare questi ragazzi. Dubito che vi sia qualcuno che possa smentire quanto visibilmente constatiamo, anche in queste ore.
Chi deve cercare di contrastare (ammesso che non sia già troppo tardi) questo declino? Certo non si può essere ottimisti se, oltre alle spoliazioni citate, andiamo a constatare lo sfruttamento delle acque del nostro territorio, per le quali nessuno si sente di esborsare un minimo di proventi in favore delle nostra amministrazioni, andare a visionare lo stato di assoluto isolamento che la città e la provincia reatina sono tuttora costretti, la scarsa considerazione che la Regione ha delle esigenze dei nostri comuni e dei cittadini, specialmente anziani, costretti a ricorrere in altri liti per la sgangherata organizzazione sanitaria, la deprecabile situazione viaria statale e provinciale che manca di manutenzione ormai da più di cinque anni, la ridotta rappresentanza in consiglio regionale del territorio Sabino, costretto a ricorrere, bontà loro, a nomine da parte del Presidente, lo stato assai pericoloso e discutibile del trasporto pubblico, che presto sarà “mozzato” tra Rieti e Roma, la mancanza di sostanziali aiuti pubblici ad aziende in difficoltà dell’ormai ex nucleo industriale Rieti Cittaducale (ridotto solo a centri Commerciali anch’essi con il “fiato corto” a causa della crisi), la assoluta mancanza ausilio al settore culturale e della ricerca, in una zona piena di risorse naturali e storiche.
Il deterioramento del Patrimonio di proprietà pubblica in continua sfacelo: Palazzo del Turismo, ex Caserma dei carabinieri, Palazzo Vincentini, Sistema di idrovore dei laghi Lungo e Ripasottile, in perpetuo commissariamento; la indegna fine che si sta facendo fare alle strutture dello storico Istituto Strampelli. E quì mi voglio fermare, perché se l’indifferenza è stata sovrana, lo sarà certamente anche per la decisione del Comune di Narni, forse sarebbe meglio fare finta di niente, tanto….Chi si degnerà di contrastare?
Amici politici (d’ogni colore) se veramente ci siete battete un colpo. E’ la città che ve lo chiede. Diteci come volete cercare di ridare un minimo di fiducia a questi giovani. Certamente non con comunicati (che non dicono nulla) come quello della “conclusione!” della crisi in Comune. Nei Assessori, fateci vedere come volete cercare di porre fine a scandalosi esempi (personale di Enti che non esistono più che viene tenuti “stipendiato” a non fare nulla in sede Regionali che non sono più al servizio dei cittadini; o di un personale, quello della Provincia (che non c’è più), sul quale sta sospesa la spada di Damocle di una deleteria incertezza, attuale e futura? Come vorrete fronteggiare realmente le problematiche dell’igiene urbana demandata solo ad eroici volontari, mentre Aziende Spa non si sa bene cosa facciano se non accumulare debiti su debiti. Ecco! Smentite queste facili critiche in libertà, facendoci toccare con mano che qualcosa sta cambiando; partiamo dalla provocazione del Comune di Narni, verso la quale ci attendiamo una ferma e decisa presa di posizione Ufficiale.