La leva del turismo come spinta alla ricostruzione

Si è svolto nel pomeriggio del primo marzo, presso il Comune di Amatrice, un incontro informativo tra le associazioni che operano sul territorio per creare un calendario di eventi da organizzare nei prossimi mesi nel paese terremotato, in collaborazione con il progetto Rete d’Impresa creato da Confcommercio Rieti. All’appuntamento erano presenti l’assessoreBruno Porro, in rappresentanza del Comune, la Pro Loco, le associazioni IlluminAmatrice e Alba dei piccoli passi e laCaritas: tutte realtà che puntano insieme alla ripresa e alla valorizzazione del territorio devastato dal sisma dell’agosto 2016.
Dall’incontro è emersa la volontà di creare eventi per favorire lo sviluppo economico del territorio, che attraverso le attività commerciali e quelle di ristorazione sta provando a riemergere dalle tante difficoltà portate dal terremoto. L’idea è quella di un coordinamento tra tutte le realtà, che sia in grado di garantire la non sovrapposizione degli eventi organizzati e di valorizzare il lavoro di tutti, anche attraverso una adeguata informazione e diffusione.
Allo stato attuale la mancanza di strutture ricettive non facilita la realizzazione di eventi da proporre ai non residenti. I pochi alberghi, agriturismi e bed and breakfast risparmiati dal terremoto sono sottodimensionati rispetto alle richieste dei turisti, che di conseguenza rimangono solo un giorno. Lo sforzo congiunto è allora anche quello di cercare modi per ovviare a questa carenza. Le idee sono diverse: dalle aree camping per tende e camper alle navette per lo spostamento dei turisti che arrivano con pullman dalla Salaria al centro di Amatrice. Ciò che conta è recuperare quella che è sempre stata una ricchezza del territorio: il turismo. Anche in settori di nicchia come quello legato al mondo del motociclismo, dato che la zona ben si presta ad essere vissuta e ammirata in moto nei mesi primaverili ed estivi. Né vanno dimenticate le potenzialità del lago Scandarello, che caratterizza la vallata ai piedi del borgo e offre la possibilità di fare campeggio, magari con qualche piccolo accorgimento e un po’ di attrezzature da realizzare con la collaborazione delle diverse realtà.
Il territorio ha perso case e edifici storici di grande pregio – come le tante chiese disseminate non solo nella parte centrale dell’abitato, ma anche nelle sessantanove frazioni – ma porta in sé la forza di secoli di storia e la veracità buona della gente di montagna da cui ha tratto, negli ultimi mesi, la forza per andare avanti nonostante le mille difficoltà e gli eventi sfavorevoli.
FONTE: andareoltre.org