Il Vescovo in Consiglio Comunale, importante avvenimento

L’invito al nuovo Vescovo di Rieti di intervenire ad una seduta straordinaria del Consiglio Comunale si ritiene debba essere considerato un importante ed apprezzabile avvenimento.
Le cronache locali lo presentano quale occasione di reciproco riconoscimento delle relative autonome sfere d’impegno ma, anche quale utile momento di confronto nel quale si è espressa la convergente volontà di operare e cooperare per contribuire ad assicurare una vita dignitosa alla comunità reatina nella sua interezza.
Emerge che il Vescovo non si è limitato a svolgere un intervento solo formale e che con il suo dire ha reso noto d’aver già preso coscienza, a poche settimane dal suo insediamento, di alcune delle più importanti problematiche della realtà economica, sociale, culturale, morale e politica della città, peraltro non dissimili da quelle del frusinate sua terra d’origine.
È anche implicitamente emerso il suo impegno, entro le sue funzioni, a svolgere un ruolo attivo nel dare ad esse soluzioni coerenti con la tutela del bene comune invitando tutti a rifuggire da tentazioni a piegarle in favore di egoismi individuali e piccoli o grandi, non giustificabili, interessi di parte.
Un intervento apprezzato anche nel passaggio che esprime riserve sul processo di industrializzazione definita “mordi e fuggi”, verificatosi negli anni ’70 ed una implicita osservazione critica, contenuta nella frase: “non si deve solo agevolare ma pretendere”, sulla gestione di quel processo non avendo posto condizioni vincolanti per contenere le chiusure che si sono verificate e che si stanno ancora verificando in questa fase. Una riflessione critica sui limiti avuti e che tende a richiamare i politici di oggi a fare attenzione per evitare che si continui a ripeterne.
Non aver posto limiti agli investimenti e non aver imposto “pretese”, ha evidentemente reso più agevoli le decisioni di imprenditori senza scrupoli che, una volta venuti meno gli incentivi, hanno inteso smantellare i loro impianti produttivi incuranti delle conseguenze economiche e sociali che avrebbero provocato pur di inseguire eventuali nuovi incentivi, in Italia o in altri paesi, e condizioni migliori per realizzare il massimo profitto ma, è anche doveroso sottolineare che l’attuale deindustrializzazione è direttamente connessa a quel processo di globalizzazione dei mercati senza regole ma, ben pilotata dalla voracità delle grandi corporation internazionali. Colossi dell’economia e della finanza internazionale interessati: a sfruttare, in ogni dove, gli incentivi pubblici, la mano d’opera a basso costo e le risorse primarie non soltanto energetiche estraibili dal territorio; ad ignorare o aggirare, a qualunque costo, tutti gli eventuali ostacoli che impediscono il realizzarsi dei loro affari, compresi quelli mirati ad evitare che si producano danni irreparabili all’equilibrio dell’ecosistema; a comperare, con le buone o con le cattive, il favore di governanti disponibili a consentire il saccheggio incondizionato del territorio da loro amministrato.
Si è trattato di un evento positivo che ci si augura, come suggerisce il Vescovo citando il Gesuita Bonhoeffer, possa rappresentare una occasione ben spesa dal Consiglio Comunale per rivitalizzare il suo agire nel presente sempre pensando alle generazioni che verranno.