FONDI PDL, CICCHETTI: NON SI CONFONDA CHI NE FA USO RIGOROSO E CHI SCELLERATO

Antonio Cicchetti, PDL regione Lazio
In riferimento alle notizie riportate dalla stampa nazionale in data odierna circa le spese effettuate con i fondi messi a disposizione dei gruppi consiliari della regione Lazio il consigliere regionale PDL Antonio Cicchetti precisa quanto segue:
• Non sono un “ex forzista” ma vengo dal MSI, ho transitato per AN e sono confluito nel PDL;
• Non sono un “fedelissimo” di Fiorito perché ritengo che la fedeltà debba essere riservata alle idee e non alle persone. L’ho avuto come collega di gruppo in regione Lazio ai tempi di AN: ho intrattenuto con lui rapporti improntati a correttezza e cordialità e mi risulta problematico immaginarlo proteso ad attività illecite;
• I libri stampati, su mia iniziativa, dal Gruppo del PDL e contrassegnati dallo stemma della Regione Lazio sono stati diffusi tra i cittadini anche attraverso la biblioteca comunale di Rieti o consegnati alla Direzione della A.S.L. di Rieti per quanto attiene la pubblicazione dedicata alla “Città della Salute”. Il libro sulla guerra civile a Rieti, stampato a cura dell’Autore, è stato acquistato come sostegno all’iniziativa editoriale per essere diffuso sia dal gruppo del PDL che da quello del PD (come risulta dai simboli riportati in copertina) a testimonianza dell’interesse che rivestivano alcuni documenti inediti in esso contenuti;
• Le trasmissioni radio e radio televisive dell’accesso destinate a riferire sulle attività svolte in Regione non costituiscono tentativo di “ammorbidire” i cronisti intervistatori con i quali, pur in presenza di spazi autogestiti, non ho mai concordato preventivamente le domande. Sono professionisti notoriamente non influenzabili tra i quali la segretaria particolare dell’attuale Sindaco di sinistra di Rieti;
• Non ho mai chiesto rimborsi o inviato fatture per il pagamento di consulenze, pranzi, cene, viaggi, nolo auto, acquisto carburante, alberghi, sagre, carri mascherati, gadget, acquisti personali o da destinare come regalie a terzi. In conclusione, i fondi destinati ai gruppi sono regolamentati solo dal buon senso e dal rispetto per il denaro pubblico che vietano di farne, in ogni caso, un uso di privato gradimento o di personale arricchimento: un’attenzione che ho sempre riservato al fondo che era disponibile per le attività politiche.
Se non fosse utilizzabile per comunicazione, pubblicazioni o sostegno ad iniziative culturali e popolari a cosa dovrebbe essere infatti destinato? Quale ne sarebbe la ragion d’essere? Qualcuno è in grado di indicarne una più plausibile? Non è pertanto accettabile che vengano confusi i comportamenti di chi ha fatto uso rigoroso ed appropriato di questi fondi con chi ne ha fatto un uso scellerato. Dei comportamenti di soggetti diversi che avrebbe una ricaduta negativa anche su chi come chi scrive, in quarantasei anni di attività politica può vantare un curriculum immacolato.