FdI – AN ricorda il sacrificio degli Italiani vittime della persecuzione slava

Foibe

Mercoledi, 10 febbraio celebriamo il Giorno del Ricordo, nella memoria dei martiri italiani trucidati nelle foibe dai comunisti titini. Un’ondata di violenza che esplose subito dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943, quando prima i partigiani slavi, poi le truppe del maresciallo Tito, torturarono, massacrarono, affamarono e poi gettarono nelle foibe migliaia di italiani. A cadere dentro le foibe non furono solo i fascisti, ma cattolici, liberaldemocratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini…la loro colpa: essere italiani. Ma quello delle foibe fu un dramma nel dramma, in quanto alla tragedia segui per decenni la cancellazione della memoria degli oltre 350mila esuli giuliano dalmati dalla storiografia ufficiale.
E così le vicende di questi italiani sono sparite per un tempo enorme dalla memoria e dai libri di scuola; al massimo si parlava di cessione di territori “abitati da prevalente popolazione slava” senza mai fare riferimento alla pulizia etnica che subirono gli italiani. Per questo intere generazioni sono cresciute senza sapere , senza essere a conoscenza della verità, senza comprendere il sacrificio di centinaia di migliaia di italiani finiti nei campi profughi pur di conservare la propria dignità e la propria identità nazionale.
“Noi di Fratelli d’ Italia – AN – spiega il coordinatore provinciale Trancassini – ricordiamo i nostri fratelli uccisi, torturati e cacciati dalle proprie case solo perché italiani, lo facciamo pubblicamente e lo facciamo nelle amministrazioni che governiamo in provincia di Rieti e in tutta Italia con iniziative culturali che speriamo contribuiscano a ricostruire quel senso di identità e appartenenza nazionale da troppo tempo trascurato e sbeffeggiato da tanti politici che non lavorano nell’interesse del paese.”