COSTINI SUL CASO MARRAZZO

Costini“Non ci interessa la vicenda privata, ma esistono conseguenze di natura politica.
 È gravissimo, infatti, che un amministratore, mandato dai cittadini a occupare un ruolo di rilievo come la carica di presidente di una delle Regioni più importanti d’Italia, accetti di soggiacere, per problemi privati, al ricatto congiunto di transessuali e forze dell’ordine deviate.

A chi oggi esprime solidarietà a Marrazzo diciamo che se non fossero esistite le indagini dell’Arma avremmo potuto correre il rischio di avere un governatore del Lazio ricattato e ricattabile".
Lo dichiara il capogruppo del Pdl alla Provincia di Rieti, Felice Costini.

"Ancora più grave ci sembra il tentativo del Pd di rinviare, attraverso l’escamotage dell’autosospensione per motivi di salute, le dimissioni di Marrazzo. Non è accettabile – prosegue – che la Regione Lazio venga governata, anche per pochi mesi, da una persona che non è stata indicata dagli elettori per quel ruolo e che rappresenta la peggior espressione dell’apparato del vecchio Pci. Non vorremmo che fosse in atto il tentativo di nascondere nei cassetti quanto ha fatto l’amministrazione Marrazzo”.
 
“Si commissari la Regione – continua Costini – e si vada al voto a gennaio in modo che i cittadini possano giudicare non l’uomo Piero Marrazzo, ma la sua azione amministrativa, considerando che l’ex presidente della Regione è lo stesso che non è stato capace di ridurre il deficit, che ha dovuto rimuovere il delegato ai rifiuti, Di Carlo e che ha totalmente dimenticato il nostro territorio, proseguendo fino all’ultimo con la presa in giro sul futuro degli ospedali di Amatrice, Magliano e sugli accreditamenti delle rsa. Ma del resto, come emerge anche dai fatti recenti, lo sapevamo che Marrazzo era un maestro della finzione”.