CONVERT ITALIA: LO STOP ALLA CENTRALE A BIOMASSE È UNA SCONFITTA PER IL TERRITORIO

Centrale a biomasse a Fara Sabina
La vicenda della centrale a biomasse che poteva sorgere tra Fara in Sabina e Montopoli rappresenta una sconfitta per il territorio che perde un investimento di 5 milioni di euro, una trentina di posti di lavoro e il recupero ecologico di calore pari al riscaldamento domestico di circa 450 famiglie e di un’attività imprenditoriale che consuma 3 milioni di metri cubi di metano.

E’ quanto sostiene Convert Italia, l’azienda romana da 30 anni nel settore dell’energia, che aveva presentato il progetto per la costruzione dell’impianto di Valle della Madonna. “In un momento di crisi – sostiene l’azienda al termine della Conferenza dei servizi nella sede della Provincia di Rieti – si rinuncia alla possibilità di favorire nuove iniziative imprenditoriali legate alle risorse del territorio che potrebbe beneficiare grazie a quest’impianto di energia termica a prezzi di mercato anche più che dimezzati”. “Purtroppo – continua la nota di Convert Italia – hanno vinto la disinformazione e la strumentalizzazione su un progetto che non prevede in alcun modo di bruciare rifiuti ma scarti derivati dalla manutenzione boschiva entro un raggio d’area di circa 40 chilometri”.

“Ci hanno definito una multinazionale quando siamo in realtà un’azienda laziale con lunga esperienza e tradizione e da sempre attenta all’ambiente. Di fronte a una strumentalizzazione politica improduttiva abbiamo assistito in corso d’opera a un cambiamento delle carte in tavola. Già dopo la prima conferenza dei servizi – afferma l’azienda – avevamo ottemperato alle prescrizioni imposte salvo assistere alla successiva modifica dei regolamenti di igiene e sanità pubblica dei Comuni di Fara in Sabina e Montopoli verso criteri più stringenti prima della conferenza dei servizi di oggi. Su questa base la ASL ha negato la sua autorizzazione attenendosi alla competenza dei sindaci sulla materia igeinico-sanitaria”.

“Valuteremo in sede legale – conclude Convert Italia – se il diniego scaturito dalla conferenza dei servizi abbia danneggiato l’azienda che ha sempre mostrato apertura verso le richieste degli enti locali interessati”.