Renzo Di Mario – Il fascismo in Sabina

Renzo Di Mario ha pubblicato, ottenendo notevole successo anche in ambito nazionale, i libri “Viaggio nel Medioevo Sabino” e “Rieti e la Sabina agli albori dell’unità d’Italia”. E’ autore di poesie, saggi ed articoli giornalistici di storia, letteratura ed attualità, pubblicati in vari periodici ed in riviste culturali. Ha tradotto ed interpretato gli statuti medievali di vari comuni sabini.

IL FASCISMO IN SABINA

Renzo Di Mario, in questo suo nuovo libro di storia locale, “Il Fascismo in Sabina” ha affrontato un tema scabroso e difficile, che tuttavia promette un nuovo successo, dopo i riuscitissimi e quasi ormai introvabili “Viaggio nel Medioevo Sabino” e “Rieti e la Sabina agli albori dell’unità d’Italia”.

Nel recente Convegno su “Il Risorgimento a Rieti e la Sabina”, nella mia qualità di coordinatore, ebbi modo suggerire vari altri argomenti su cui sarebbe stato bene che si fosse fermata l’attenzione degli storici di casa nostra e tra questi argomenti, perchè no, anche qualcuno che riguardasse il Fascismo.

Di Mario limitandosi naturalmente, per la vastità del soggetto, ad esaminare le origini del movimento, diventato poi regime, il suo sviluppo e la sua affermazione fino all’elevazione di Rieti a Capoluogo di Provincia. Se lo storico dice la verità, in nessun caso ha qualcosa da temere. Di questa franchezza libera da paure Di Mario ha il merito, come ha il merito di essere il primo in un cimento del genere.

Non pecca di padanteria documentaristica né di fantasticherie sbrigliate e svolazzanti, non salta di palo in frasca né perde di vista l’attinenza e l’organicità delle cose.
Non si lascia neppure prendere da frenesie né trattenere da esitazioni. Non è mai uomo di parte, qualsiasi parte, ed espone, razionalizzandola con l’imparzialità doverosa dello storico, tuttavia la verità di cui è potuto venire a conoscenza, senza risparmiarsi ma anche sensa esaltarsi, costantemente attento al rispetto dell’equilibrio, senza il quale nessuno può essere uno storico.

I fatti che sono accaduti diventano storia, e per sempre, ma tutti quelli che sono accaduti, nessuno escluso, piacciano o no, diano fastidio o no, altrimenti la storia diventa strumentalizzazione al servizio del proprio protagonismo, della propria pochezza e insipienza.
Se lo storico non sa liberarsi dei suoi risentimenti e dei suoi personalismi è un trombone che suona la marcia funebre del proprio fallimento.

Di Mario è il contrario di tutto questo. La sua dirittura è inflessibile e le sue scelte non sono mai discriminanti. La sua panoramica è ampia e il suo esame vario e complesso, toccando tutti i campi di attività e tutti i settori del costume, visti con immediatezza e nel concreto.
La vita nella società fascista, improntata e pilotata sempre ai progetti e agli scopi di un’ideologia, è tratteggiata nei suoi particolari colori e nelle sue catarsi metamorfiche.
Così la “fabbrica del consenso” appare un processo quasi scontato, che si avviluppa, calzante, agli uomini e alle cose in una crescita progressiva e macroscopica, ora informante ora deformante. Siamo certi che questo libro piacerà anche per la semplicità e la chiarezza che lo informa, per la suggestività delle scoperte o delle memorie, per la varietà dei personaggi ripescati dal fondo di un ingiusto oblio, che operano, anche se in camicia nera e con la “cimice” all’occhietto, nell’interesse della collettività e per la sua emancipazione.

Delle realizzazioni fasciste in tempo di pace Di Mario esamina pregi e difetti, con la stessa impassibile precisione ed estraneità, condanna certe deviazioni aberanti, apprezza certe impostazioni mirate alla modernizzazione delle strutture e delle funzioni.
Orizonti e scorci epocali sono sullo sfondo di una umanità costretta ma pur sempre in divenire, stimolata al superamento di se stessa e del suo tempo. Immagini nitide, linguaggio sciolto e scorrevole.  Una lettura piacevole, da non trascurare. Affinché i vecchi ricordino con chiarezza e i giovani sappiano con verità.